Allan Kardec il codificatore dello spiritismo

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Allan Kardec, il cui vero nome era Hippolyte Léon Denizard Rivail, nacque a Lione il 3 ottobre 1804, fu un filosofo francese e pedagogista, diventò famoso a livello mondiale, grazie ai suoi studi sullo spiritismo, chiamato il codificatore dello spiritismo, e fondatore della dottrina filosofica kardechiana.Kardec dedicò tutta la sua vita allo studio e all’insegnamento, nei sui primi 50 anni di vita, studiò, in Svizzera, la pedagogia pestalozziana, e fu in seguito professore di filosofia, astronomia, fisica e chimica.

Dal 1854 si dedicò interamente allo spiritismo, dove, dapprima consultò i migliori scienziati e filosofi spiritisti, poi da se iniziò a eseguire comunicazioni spiritiche; grazie a queste comunicazioni, di cui si contano più di 50 quaderni, codificò lo spiritismo, e ne creò una dottrina filosofica tutta sua, discordante con la maggior parte dei pensieri dei spiritisti di quel tempo.

Nel suo percorso da spiritista, Kardec, confessò che veniva aiutato da uno spirito di nome “Z” che gli confidò, tra l’altro, di essere vissuto con lui al tempo della Gallia, quando Rivail si chiamava appunto Allen Kardec (da qui prese a farsi chiamare con questo nuovo/vecchio nome). Per completare il “Libro degli spiriti” da lui redatto, che poi diventerà la “bibbia dello spiritismo”, Kardec, comunicò con diversi spiriti di una certa importanza come: Socrate, Platone, S. Giovanni Evangelista, Franklin, Fénelon, S. Agostino, S. Vincenzo, nonché uno spirito che si faceva chiamare “lo spirito di Verità”, il quale si propose di collaborare alla stesura del libro correggendolo e integrandolo con nuove informazioni.

Il libro degli spiriti fu pubblicato il 1857, ed è strutturato come un dialogo sistematico con le entità disincarnate, e conta 500 pagine. René Guènon critico dello spiritismo, di quel tempo, giudicò il libro mediocre dicendo:

“… a quella realizzazione aveva partecipato tutta la società eteroclita del salotto Baudin e del salotto Roustan, più di una decina di medium. Non bisogna quindi meravigliarsi della mediocrità dell’opera in quanto qualsiasi opera collettiva riflette sopratutto la mentalità degli elementi inferiori del gruppo che l’ha prodotta”.

E’ anche vero, che a quei tempi, la gente era piena di tabù, affascinata si dallo spiritismo, ma piena di domande e di dubbi sulla vita dopo la morte o sulla creazione del mondo, ed il libro di Kardec, rispondeva ampiamente a questi interrogativi, basandosi però solo sulla sua fede cristiana, quindi non del tutto obbiettiva, difatti in una frase del suo libro afferma e scrive: “Mosè aveva arato, Cristo aveva seminato e lo Spiritismo aveva raccolto”, probabilmente al critico Guènon non gli era piaciuto proprio questo, un libro sullo spiritismo che però aveva basi cristiane, e non vedeva oltre.

Kardec infine morì improvvisamente stroncato da un infarto il 31 marzo 1869, data che per altro gli era stata predetta da una delle sue guide spirituali, fu seppellito nel famoso cimitero di Parigi “Père- Lachaise”, da allora meta di pellegrinaggio. Tutti i suoi averi andarono a sua moglie Amelie Gabrielle Boudet, che insieme a lui aveva seguito la strada dello spiritismo ed aveva appoggiato la sua dottrina.

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