Rituale di Beltane

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Oggi vorrei dedicare il mio articolo ad un rituale dedicato alla festa celtica “Beltane”, festeggiata nei giorni tra il 30 Aprile e il 1° maggio, dove si celebra la forza del Sole e la fertilità della terra, quindi l’unione d’amore tra il Dio e la Dea. Questa festa, come alcuni ben sanno, è la festa più gioiosa della ruota celtica, perché ricca di vita e di amore, quindi il modo migliore per festeggiare e ritualizzare è avere una compagnia composta da uomini e donne, e un luogo all’aperto in mezzo alla natura dove poter eseguire il rito in tranquillità.

Il posto dovrà essere abbellito da rami di salice e fiori primaverili, le musiche dovranno ispirarsi al senso magico e al rinnovamento della vita, le danze dovranno essere energiche e gioiose, piene d’energia d’amore. Il cibo dedicato a questa festa è la torta di Beltane fatta di latte, miele e uova. I giochi maschili dovranno essere dei tornei di forza, ad esempio dei duelli con la spada, o molto più semplicemente il gioco del “braccio di ferro”, chi vincerà poi sarà eletto “Re dell’Estate”.

Quello che non può assolutamente mancare in questo giorno di festa è il palo di Maggio, addobbato alla cima con ghirlande e fiori, intorno ad esso le coppie eseguiranno danze sensuali ed allusive in onore della fertilità e della vita

Il rituale è bene eseguirlo all’aperto in quanto sarà necessario accendere un falò e sopra all’altare andrà collocato un elmo con corna e naturalmente il luogo sarà protetto dal cerchio sacro.

Inizio del rituale

La sacerdotessa invita gli adepti a braccia aperte.

“Fratelli e compagne tutte ci incontriamo in questa sacra felice e magica notte per celebrare il ritorno dell’estate, della vita, delle cose rinnovate e nuove. Ora chiamo presso di me colui che impersona il Dio”.

All’invito una giovane ancella porra’ sul capo del sacerdote l’elmo cornuto e gli consegnera’ la spada rituale dopo egli invocherà:

“Oh mia signora, come il potere del Dio viene in questa stagione soppiantato dal calore della Dea, cosi’ possa io onorarti”.

La sacerdotessa risponde:

“Recedi! Hai avuto il tuo periodo di dominio. Hai ancora sufficiente vigore per fronteggiare la Signora che ti sta di fronte?”

Il sacerdote replica:

“NO cosi’ e’ stato stabilito.. non posso.
Il freddo lasci il passo al caldo, la morte si ritiri ancora una volta al cospetto della vita trionfante. 
Rimetto a te il mio potere”.

Inchinandosi davanti alla sacerdotessa e le consegna la spada. La sacerdotessa va’ verso l’altare e si siede mentre il sacerdote si sfila l’elmo e lo poggia dolcemente sul capo della sacerdotessa mentre lei terra’ la spada come uno scettro segno di potere.

“A te con amore rimetto il mio regno”.

La sacerdotessa lo ringrazia e lo invita ad accendere il falo’ dicendo:

“Oh voi fratelli dell’arte felice impongo che si danzi! 
Che noi tutti e coloro che noi amiamo possano essere sollevati in questa nuova stagione che arriva dai crucci dell’umanita’ e dall’impeto degli elementi. 
Che la gioia per la vita e per l’arte suprema della magia sia sempre con noi! 
Come io danzero’ cosi’ voi farete!”

A queste parole la sacerdotessa ripone l’elmo e la spada sull’altare e dara’ l’inizio alle musiche e alle danze. Alla fine del ballo si consacreranno i dolci ed il vino che verranno consumati.

FONTE: Libro delle Ombre – Scott Cunnigham

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