Aforismi sulla fine delle vacanze

di Gianni Commenta

La fine delle vacanze è arrivata ed è tempo di tornare alla vita di tutti i giorni fatta di scuola e lavoro. Ecco gli aforismi più conosciuti sulla fine delle vacanze che coincide spesso anche con quella dell’estate.

Aforismi per salutare l’estate

Sì, ma tornare a casa da una vacanza è certo la più maledetta delle cose. Mai mi sono sentita così senza scopo, così depressa. Non riesco a leggere, a scrivere o a pensare. Non c’è crescendo, qui: non c’è culmine. Comodità, sì: ma il caffè non è buono come mi aspettavo. E il mio cervello è spento, non ha letteralmente la forza di sollevare la penna.
(Virginia Woolf)

Il paese delle vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
(Gianni Rodari)

Certamente il lavoro produce meraviglie per i ricchi, ma produce lo spogliamento dell’operaio. Produce palazzi, ma caverne per l’operaio. Produce bellezza, ma deformità per l’operaio. Esso sostituisce il lavoro con le macchine, ma respinge una parte dei lavoratori ad un lavoro barbarico, e riduce a macchine l’altra parte. Produce spiritualità, e produce l’imbecillità, il cretinismo dell’operaio.
(Karl Marx)

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Photo | Thinkstock

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