La candela della fortuna

di Redazione Commenta

La candela della fortuna è una particolare candela caricata con i giusti oli e l'energia della strega, che promette un occhio di riguardo dalla Dea Bendata.

E’ giunto Ottobre il mese per eccellenza dedicato alle streghe e alle loro magie “oscure”, o almeno è quello che pensano la maggior parte delle persone. Ma chi conosce la storia del paganesimo sa che ottobre è un periodo di introspezione in cui si festeggia il capodanno celtico e quindi si pensa anche ai buoni propositi. Oggi per avere dalla nostra parte la dea bendata, vedremo un incantesimo che chiameremo “la candela della fortuna”.


In cosa consiste questa candela della fortuna? La candela della fortuna è una candela caricata con particolari essenze, olii, e la nostra energia e voce. Vediamo, ora dunque di cosa necessita e come deve essere caricata per portarci fortuna, una fortuna dedicata alle streghe.

La candela della fortuna

Ciò che ci occorre per caricare la candela

  • Una candela arancione
  • Olio di cannella
  • Olio di loto
  • Polvere di chiodi di garofano

Come fare per caricare la candela

La candela della fortuna andrà caricata a mezzanotte, in una notte di luna piena o crescente, meglio di Giovedì.

  1. Prendete la candela arancione e “vestitela” con l’olio di cannella e l’olio di loto.
  2. Sfregate fra le mani la candela pensando allo scopo che avrà. Caricatela fin quando non diventa calda con il calore delle mani.
  3. Passate poi a cospargere la candela unta con la polvere di chiodi di garofano. La polvere dovrà attecchire su di essa.
  4. Una volta caricata, passate alla fase cerimoniale:
    • accendete la candela
    • intonate (possibilmente in inglese), per tre volte questa formula magica:

    “Brimstone, moon, and witch’s fire,

    candle lights bright spell,

    good luck shall I now acquire,

    work thy magic well.

    Midnight twelve, the witching hour,

    bring the luck I seek.

    By wax and wick now work thy power

    as these words I speak.

    Harming none, this spell is done.

    By law of three, so mote it be!”

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