Rituale di Mabon, cosa serve

di Valentina Cervelli Commenta

Il rituale di Mabon è un rito essenzialmente pensato per essere adatto a tutti ed in particolar modo a coloro che stanno muovendo i primi passi all’intero dell’esoterismo e della magia o che si approcciano per la prima volta a quello che sono il politeismo ed il paganesimo.

Il rituale di Mabon

È importante rendersi conto che il rituale di Mabon non è come i tanti rituali di tipo ordinario che possono essere contenuti in qualsiasi libro di esoterismo: esso ha significati e scopi ben specifici. La tradizione antica ci insegna che Mabon, il grande figlio, è un dio cacciatore di origine gallese, rapito dalla Madre (Modron) quando aveva solo tre giorni e salvato da Re Artù (altre leggende parlano di un gufo, un’aquila ed un salmone, N.d.R) che visse prigioniero ma felice nel mondo della stessa fino alla sua liberazione.

La sua luce è fatta di forza e saggezza ed il suo periodo di prigionia (o incubazione nel grembo di Modron) dura idealmente dall’equinozio di autunno al 6 gennaio. Il suo tempo è un tempo di equilibrio che porta ad eseguire i bilanci su ciò che si è prodotto e raccolto. Ed il rituale ad esso legato è un’occasione per onorare il dio ed in generale le divinità anziane che devono essere ringraziate per i traguardi raggiunti ed in auspicio di abbondanza futura.

Cosa serve per il rituale di Mabon

Cosa serve per eseguire correttamente il rituale di Mabon? Molto poco in realtà. Sono infatti necessari:

  • una buona predisposizione mentale
  • una mela o un frutto
  • un cero o torcia per illuminare la via
  • la persona.

Sarebbe poi meglio eseguirlo immersi nella natura, magari in una radura isolata per poter usufruire della tranquillità necessaria all’esecuzione del rito. Una volta selezionato il luogo si può iniziare. Il rito è dedicato alla Dea Irlanedese Medb, legata fortemente a Mabon. A seconda della tradizione di appartenenza, è importante da comprendere, questo rituale potrebbe differire. Il consiglio è quello di utilizzare quello più vicino alla propria spiritualità.

La prima cosa da fare è accendere un piccolo lume fissandone la fiamma concentrandosi sulla Regina Medb. Nel momento in cui si sente di essere entrati in sintonia con le forze che si hanno attorno si deve recitare:

Io (nome, o in alternativa famiglia o nome magico) sono giunto in questo luogo, a incontrare “An Mor-Rigan Medb, inìon Eochaid Feidlech”. Mor-Rigan Medb: Signora dei vivi e Signora dei morti, Grande Guerriera! Giungo per sottopormi alla tua sacra prova e al tuo giudizio di esser Degno! Invoco la tua protezione e di vincere in tuo Nome!

Questa formula può essere ripetuta una o tre volte e poi si renderà necessario raccogliersi in meditazione.

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