Steiner e lo spazio dell’anima

di Gianni Commenta

Vi ho già parlato ampiamente di Rudolf Steiner, ma è un personaggio talmente importante e che ha lavorato così tanto nell’ambito dell’anima, che le notizie su di lui sono tantissime e secondo me vale la pena conoscerlo ancora meglio.

Nacque nel 1861 e fu soprattutto un filosofo che ispirandosi alle sue esperienze mistiche elaborò teorie sull’anima fin da piccolo.

Il giovane iniziò con il dire che ognuno avesse uno “spazio dell’anima“un mondo spirituale. Se da giovane si associò ad un’organizzazione semireligiosa, ne uscì tempo dopo, per le sue divergenze di idee.

Lui riteneva di vitale impotanza poter provare ciò in cui doveva credere, altrimenti non aveva senso, continuò quindi con le sue sperimentazioni e ricerche spirituali. Come già dicevo in altri articoli creò la sua filosofia chiamata Antroposofia, “Saggezza umana”.

Steiner era convinto che il sapere dovesse essere nelle mani di tutti non soltanto di pochi eletti. Secondo lui ogni uomo conservava in sé facoltà attraverso le quali poter giungere a sfere di conoscenza più alte.

Il filosofo fondò l’antroposofia su intuizioni ricevute con la chiaroveggenza e parlò di due sfere, intrecciate tra loro, quella fisica e quella spirituale. Il corpo fa parte della sfera fisica e ad un certo punto muore, lo spirito o se vogliamo l’anima, fa parte del mondo spirituale e non muore mai, essendo immortale.

L’anima si reincarna vita dopo vita ed è soggetta a quello che si chiama karma. Vivere una vita dopo l’altra significa avere la possibilità di conoscere, di aumentare il proprio potenziale e tendere alla perfezione spirituale.

L’anima vive nel presente associata ad un corpo e la sua vita attuale dipenderà da dalle azioni precedentemente fatte nelle vite passate. Gioie e dolori si avranno a seconda di come ci si è comportati.

Steiner disegnò un sigllo che rispecchiasse ciò che lui intendeva: un serpente che si morde la coda, simbolo dell’eternità, che circonda un gioiello con i raggi che rappresenta l’anima.

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