Le Pietre di Ica – seconda parte

di Gianni Commenta

Queste eccezionali pietre sono fatte di andesite di matrice granitica, una roccia di fiume semi-cristallina formatasi durante il Mesozoico (circa 250 milioni di anni fa) dalla disintegrazione del massiccio andino.

Le loro dimensioni sono differenti: le più piccole non sono più grandi di una decina di centimetri, le più grandi arrivano circa ad un metro di larghezza, inoltre sono di colore grigio, a causa dell’ossidazione naturale di circa 12.000 anni fa, una durezza calcolata in 4.5 punti sulla scala Mohs.

Lo strato di ossido è presente su tutta la superficie della pietra, anche all’interno dei solchi, quindi i solchi sono stati praticati in un periodo antecedente al momento in cui è iniziato il processo di ossidazione. Se la datazione geologica è esatta, si può concludere che i solchi hanno almeno 12.000 anni.

Le prime popolazioni primitive si stanziarono in America tra i 10.000 ed i 20.000 anni fa, quindi risulta difficile immaginare che una delle popolazioni abbia avuto la conoscenza tecnologica per incidere l’andesite, la cui durezza è vicina al diamante.

I temi dei disegni? Sulle pietre, sono presenti raffigurazioni di dinosauri, animali estinti, operazioni chirurgiche, strumenti e tecnologie recenti che non potevano essere in possesso civiltà così antiche. Utilizzando la classificazione di Cabrera, le incisioni sono suddivisibili nelle seguenti categorie:

animali preistorici
astronomia ed astronautica
antichi continenti
cataclismi planetari
medicina
razze presenti sul pianeta
flora e fauna
esodo di uomini sulla Terra
strumenti musicali

Per quello che riguarda la prima categoria molte pietre appaiono molto simili, differenziandosi soltanto per piccoli particolari eCabrera ipotizzò che determinate pietre dai disegni simili potessero appartenere ad una stessa serie. Come per esempio, una serie composta da ben 205 pezzi, Cabrera trovò descritto il ciclo riproduttivo e lo sviluppo dell’Agnato (un pesce paleozoico sprovvisto di mascelle, estinto da 400 milioni di anni), in un’altra serie rappresenta il ciclo evolutivo dello Stegosauro, un’altra del Triceratopo (questi animali si riproducevano come gli anfibi), un’altra ancora, formata da 48 pietre, rappresenta l’evoluzione del Megachirottero, un antenato gigante del pipistrello, che le pietre dimostrano essere stato oviparo e non viviparo, come da molto tempo si pensa.

Troviamo molte raffigurazioni di dinosauri del periodo Mesozoico, come per esempio il Tyrannosaurus Rex, altre raffigurano uomini (dalla testa spropositata rispetto al corpo) a cavallo di quelli che sembrano dinosauri, come, per esempio, su una pietra si possono osservare due uomini che cavalcano uno Pterodattilo mentre con un cannocchiale, osservano uno Stegosauro.

Continua la prossima volta …

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