Il Basilisco – animale mitologico

di Gianni Commenta

Oggi per miti e legende parleremo di un animale magico, conosciuto da pochi, il Basilisco, una creatura con il corpo e la testa di gallo, con una cresta squamosa rossa, grandi ali spinose e coda di serpente.

Il basilisco, secondo la legenda, nasce dall’uovo di un vecchio gallo, deposto sul letame e covato da un rospo o una rana. Lo sguardo di questo animale incenerisce, secca le piante, contamina le acque, il suo alito uccide, brucia l’erba ed è velenoso.

Il Basilisco può morire solamente mettendolo davanti ad uno specchio dal quale può vedersi riflesso. Questa figura mitologica ha due nemici mortali: le donnole, che però morivano anche se riuscivano ad ucciderlo, ed i galli, il cui canto gli era letale.

Si dice che esso sia nato dal sangue di Medusa, decapitata da Perseo. Esso un rettile leggendario carico di significati simbolici.

Nel corso dei secoli la sua rappresentazione si modifica fino alla bruttezza e all’orrore. Plinio così scrive: “E’ un drago che ha sulla testa una corona d’oro, grandi ali spinose, una coda di serpente, che termina con la testa di un gallo. Il suo fiato avvizzisce la frutta. Il suo sputo brucia e corrode. Il suo sguardo spacca le pietre. L’odore della donnola lo uccide.

Altra arma contro di lui è lo specchio: il basilisco è fulminato dalla sua propria immagine. E’ l’idea del maligno che lo morde.

Secondo Plinio, il Basilisco è un serpente lungo solo dodici dita ed ha una macchia bianca sulla testa a forma di diadema.

Secondo Pietro il Piccardo, il basilisco era il diavolo, ed in molte cattedrali romaniche e gotiche, sta a rappresentare il diavolo ed il peccato.

Al centro Italia (Toscana, l’Umbria e alto Lazio), nelle campagne esiste la tradizione del Serpente Regolo, un serpente pernicioso e vendicativo, con la testa grande come quella di un bambino, ed abitava solitamente in campi, rovine, fossi e foreste.

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