Canzone della Dea

di Gianni Commenta

Una vera e propria canzone è stata rivolta alla dea, divinità alla quale gli uomini si sono affidati nel corso dei secoli per chiedere protezione e sostegno. Dopo l’invocazione alla idea, dunque, anche una canzone. Eccola dopo il salto.

INVOCAZIONE ALLA DEA

Io sono la Grande Madre, adorata da tutto il creato, ed esisto da prima della sua coscienza. Io sono la forza femminile primordiale, senza confini ed eterna.
Io sono la casta Dea della Luna, la Signora di tutta la magia. I venti e le foglie che si muovono cantano il mio nome. Io porto la falce di Luna sulla fronte, ed i miei piedi riposano tra i cieli stellati. Io sono i misteri non ancora risolti, un sentiero nuovamente intrapreso. Io sono un campo non toccato dall’aratro. Gioite in me e conoscete l’abbondanza della gioventù.
Io sono la Madre benedetta, la graziosa Signora del raccolto. Io sono vestita dalle profonde, fredde meraviglie della Terra e dall’oro dei campi carichi di grano. Da me sono governate le maree della Terra; tutte le cose raggiungono la maturazione secondo le mie stagioni. Io sono rifugio e guarigione. Io sono la Madre donatrice di vita, meravigliosamente fertile.
Adoratemi come l’Anziana, portatrice del ciclo della morte e della rinascita mai rotto. Io sono la ruota, l’ombra della Luna. Io governo le maree delle donne e degli uomini e do sollievo e rinnovamento alle anime stanche. Anche se l’oscurità della morte è il mio dominio, la gioia della nascita è il mio dono.
Io sono la Dea della Luna, della Terra, dei Mari. I miei nomi e le mie forze sono molteplici. Io riverso magia e potere, pace e saggezza. Io sono l’eterna Fanciulla, Madre di tutti, ed Anziana dell’oscurità, ed io vi mando benedizioni di amore illimitato.

Foto | Thinkstock

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