Atlantide e Santorini, c’è collegamento?

di Valentina Cervelli Commenta

C’è un collegamento tra Atlantide e Santorini? Potrebbe esserci. Almeno stando a una delle tante teorie sorte attorno all’isola fantastica teoricamente scomparsa in passato dal Mediterraneo.

Santorini ciò che rimane di Atlantide?

Sono tantissime le ipotesi che girano intorno alla scomparsa di Atlantide ormai da millenni. Quella su Santorini è una delle tante. Si pensa che l’isola greca in questione potesse essere un frammento di qualcosa di molto più grande. Esistente nell’antichità e distrutto da una esplosione catastrofica.

Scientificamente parlando è noto che l’antica Thera (oggi Santorini) ebbe a che fare con la fuoriuscita di almeno 18 km³ di magma. E che un’esplosione vulcanica la distrusse quasi completamente. Ciò che molti non sanno è che negli anni ’70, grazie alla datazione al radiocarbonio, è stato possibile datare un trono trovato nella cenere vulcanica che ha reso possibile datare l’eruzione intorno al 1456 a.C.

Pensando ad Atlantide e unendo tanti puntini viene in mente quando il geologo greco Galanopulos, analizzando alcuni racconti biblici, fu in grado di collegare gli effetti riportati a un’esplosione vulcanica. E più di preciso in una avvenuta all’interno del Mediterraneo orientale. Con la sua analisi dei testi di Platone inoltre sostenne di poter correggere un errore temporale tanto da poter far coincidere l’eruzione di Thera con la scomparsa di Atlantide.

Non fu l’unico studioso convinto che Santorini fosse un “frammento” della vecchia Atlantide. Anche la geologa Dorothy Vitaliano trovo importanti somiglianze tra la topografia dell’isola descritta da Platone e Thera.

Il mito della scomparsa si autoalimenta

Molto importanti, da questo punto di vista, sono stati gli scavi di Akrotiri a Santorini, soprattutto per quel che concerne alcuni affreschi riportati alla luce. L’esplosione del vulcano avrebbe infatti dato vita a numerosi miti, tra i quali quelli biblici e quelli di Platone. Il fattore che non trova riscontro però e la repentinità della tragedia.

Soprattutto perché dagli scavi non sono emersi resti umani, oggetti preziosi. Insomma, gli abitanti della potenziale Atlantide avrebbero avuto tutto il tempo di lasciare la città. Su una cosa siamo abbastanza certi: il mito della città scomparsa difficilmente troverà una spiegazione oggettiva univoca. Proprio per via dei tempi in cui sarebbe occorsa, sono diverse le ipotesi che si adattano a spiegare questa sparizione.

Di certo il mito continuerà ad alimentare l’esecuzione di potenziali studi e scavi, film e libri che diventeranno parte della cultura generale. Fino a che crederemo che la popolazione sia stata distrutta da un’importante tragedia difficilmente ci accontenteremo di spiegazioni verosimili basate anche su dati empirici.

Santorini potrebbe effettivamente essere la città scomparsa. Al momento però non possiamo averne certezza al 100%.

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