Eleonora e il dolce stregato – parte II

di Gianni 1

Nel gennaio del 1926 la contessa portò via Eleonora dal manicomio e la condusse a Vienna. Qui la ragazzina parve essere davvero felice. I fenomeni paranormali però di lì a poco si ripresentarono con maggiore violenza. La ragazzina sembrava venisse aggredita da uno spirito invisibile che le lasciava addosso grandi segni, li si vede nella fotografia.

 Graffi e lividi comparivano sulle braccia, sulla faccia e sul collo della ragazzina e una volta rimasero impressi sulla sua pelle venticinque morsi. La contessa affermò di averli visti comparire da un momento all’altro, come se qualcuno stesse morsicando Eleonora.

Harry Price, un conosciuto ricercatore dell’epoca, inglese e a Vienna per esaminare la ragazza, rimase altrettanto stupito nel constatare le tracce di morsi e graffi ed assistere a strani fenomeni.

Price affermò che i fenomeni che accadevano non erano opera di forze naturali e invitò Eleonora e la contessa al National Laboratory of Psychicak Research di Londra. Per due settimane la ragazzina fu nsottoposta a studi e prove di ogni tipo.

In quel luogo movimenti e fenomeni di sparizione di oggetti furono meno frequenti che a Vienna, ma lo stesso Price riuscì a fare delle fotografie dei morsi e graffi che comparivano improvvisamente sul volto di Eleonora e sulle sue mani.

Price era assolutamente convinto dell’autenticità dei fenomeni altri invece erano scettici. La contessa venne accusata di procurarle le ferite mentre la pettinava e senza farsene accorgere, ma era impossibile che ptoesse morderla. Ad ogni modo le manifestazioni di poltergeist smisero quando Eleonora ebbe il primo ciclo mestruale.

Da quel momento in poi non ebbe più attacchi di poltergeist e la sua vita, dopo due anni di dolore e sofferenza, riprese un corso normale. Eleonora tornò a vivere in Romania. Il suo caso però divenne uno dei più studiati, una vera pietra miliare nel campo delle ricerche.

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