Baba Jaga, protagonista della mitologia slava

di Valentina Cervelli Commenta

Baba Jaga è una strega, protagonista della mitologia slava. Il suo “culto” è molto diffuso in Russia. Più in generale è un personaggio molto conosciuto come fiabesco. E non per aspetti positivi del suo carattere.

Baba Jaga come l’uomo nero

Baba Jaga è infatti comparabile, nella mitologia slava, all’Uomo nero occidentale. E il suo aspetto è ancor peggiore di quello che spesso e volentieri viene proposto con la Befana. La quale, perlomeno, è buona e premia i bambini che si comportano bene. Baba Jaga è molto brutta, magra, alta, con i capelli scarmigliati, i denti e il seno di pietra e il naso di ferro.

Un obbrobrio al quale è difficile resistere senza aver paura.  Una strega che si sposta volando su un mortaio il cui pestello agisce come un timone. Una creatura malefica che usando una scopa di betulla d’argento cancella i sentieri nei boschi per far perdere la gente. La sua capanna, brutta quanto lei, si poggia su delle zampe di gallina che le consentono di muoversi. È chiamata anche nonna del Diavolo in alcune culture.

E non solo: le mura esterne sono composte di ossa umane con un buco della serratura della porta di entrata a forma di bocca dotata di denti aguzzi. Sono molte le leggende che vengono raccontate a proposito di questa strega. La quasi totalità riguarda la sua cattiveria sebbene in alcune sia anche portatrice di consigli.

Va detto che chi chiede la sua consulenza deve essere fortunato, nonché estremamente pazzo. Per poterla contattare e avere a che fare con lei le persone devono essere pure d’animo e preparate al contatto. Insomma, si parla di una strega tutt’altro che gestibile o buona.

Molte le leggende che la riguardano

Sono diverse le leggende legate a Baba Jaga. Tra di esse vi è quella dei Tre Cavalieri: il Cavaliere Bianco, su un cavallo bianco con la bardatura bianca, che rappresenta il giorno; il Cavaliere Rosso, che rappresenta il sole; il Cavaliere Nero, che rappresenta la notte. Loro sarebbero i suoi servi invisibili: non ha problemi a parlarne a chi chiede di loro, ma si rischia la morte se le domande sono più insistenti di quello che a lei piace.

La sua leggenda è legata anche alla favola di “Vassilissa la bella”, in cui si racconta la storia di una fanciulla che viene mandata a chiedere consiglio a Baba Jaga e viene resa schiava. Saranno i suoi servi invisibili, in questo caso un cane, un albero e un cancello a farla scappare. E Baba viene trasformata in un corvo.

Si può affermare più generalmente che la figura mitologica di Baba Jaga venga usata dagli autori di favole moderne e di fantasy come il cattivo multitasking da utilizzare.

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