Misteri, i segni inspiegabili: le Linee di Nazca

di Gianni Commenta

Non sempre la storia che viene insegnata sui libri della letteratura “ufficiale” coincide con le reali scoperte archeologiche.

Spesso negli strati geologici risalenti a decine di milioni di anni fa vengono ritrovati segni ed  utensili tecnologicamente incompatibili con le conoscenze teoriche  di una determinata civiltà.

Prendiamo in considerazione i ritrovamenti come le  Stonehenge (pietra sospesa, da stone = pietra ed  henge che deriva da hang = sospendere), le Piramidi (deriva dal termine egizio per-em-us alla lettera “ciò che va su”) e infine le Linee di Nazca (cioè dei  geoglifi, linee tracciate   sul terreno del Deserto di Nazca che  creavano giganteschi disegni, per geoglifo si intende un disegno sul terreno.

Sembra che queste  linee abbiano  formato più di 800 disegni,  e sono sempre stati  considerati inspiegabili sia nella tecnica costruttiva sia per il  loro significato. Questi ritrovamenti sono stati   denominati   come  O.O.PART (termine che deriva dall’acronimo inglese Out of Place Artifacts cioè reperti o manufatti fuori posto). Questa tipologia di ritrovamenti  è nata un particolare ramo dell’ archeologia denominata Archeologia Misteriosa o Pseudo Archeologia.

Questa tipologia di studio è stata utilizzata in  tutti quei casi in cui non si è mai potuta dare  una risposta plausibile ai ritrovamenti.

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