Lucrezio, invocazione a Venere

di Gianni Commenta

L'invocazione a Venere è l'inizio del primo libro del poema di Lucrezi, ecco in che cosa consiste...

L’invocazione a Venere è l’inizio del primo libro del poema di Lucrezio. Una invocazione dolce a quella che è la dea della bellezza che in questo caso viene personificata nella Natura creatrice in grado di portare agli uomini la pace, oltre che la vita.

La verità sulla Natura è lo strumento che può liberare gli uomini a liberarsi dal dolore che inevitabilmente li attanaglia nella vita. Per questo, dopo l’invocazione a Venere, Lucrezio invoca anche Epicuro, filosofo che ha sottratto gli uomini alla paura della religione.

I FIORI PREFERITI DELLA DEA VENERE

Madre degli Eneadi, gioia piena di uomini e dèi,
alma Venere, sotto gli astri che scorrono in cielo
popoli il mare ricco di navi, e la terra che arreca
le messi: attraverso di te infatti ogni stirpe di  viventi
te, o dea, te fuggono i venti, e le nubi del cielo
il tuo giungere: per te la terra creatrice
sparge il suolo di fiori, per te sorride la piana del mare
tornato il sereno, brilla il cielo di luce uniforme.
Tu sola infatti puoi con pace serena giovare
ai mortali, in quanto i terribili atti di guerra domina
Marte, potente nell’armi, lui che spesso sul tuo grembo,
s’abbandona, colpito da ferita d’amore che dura  per sempre;
e cosí, reclinato il collo ben fatto, guarda in alto
e sazia d’amore sguardi desiosi a te, o dea, cosí Quando, o dea, egli riposa sul tuo santo corpo,
volgiti sopra di lui, e dolci parole dalla tua bocca
fa’ sgorgare, e domanda, o inclita, per i Romani pace serena.

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