Poltergeist, una spiegazione alternativa

di Gianni 1

Il poltergeist non è da tutti ritenuto lo stesso fenomeno, ovvero manifestazioni di entità soprannaturali, spiriti. Molti studiosi moderni, tra cui il tedesco Hans Berder e lo statunitense William G. Roll credono al fenomeno del poltergeist, ma non in quanto entità singola e separata. Sono convinti invece che siano collegati ad una persona viva.

Nel senso che questi fenomeni sono scatenati inconsciamente da una persona presente nella stanza a causa dei suoi turbamenti, frustrazioni o infelicità. Questa situazione si tradurrebbe nei fenomeni che vengono imputati al poltergeist e in accadimenti riconducibili alla psicocinesi.

È l’inconscio umano a crearle, in modo ignoto. Attraverso questi fatti la persona scarica le energie e le sue frustrazioni. Il periodo più probabile in cui sembrano scatenarsi i poltergeist è la pubertà con i cambiamenti fisici, mentali e di comportamento che essa comporta.

Gli studiosi stanno ancora cercando riposte e soluzioni che spieghino il fenomeno, ma attualmente non ne hanno ancora trovate, salvo arrivare a conclusioni sul come avvengono. Come prima cosa questi poltergeist non avvengono mai come fenomeni isolati, bensì si susseguono.

Le “visite” di uno di questi durano spesso settimane, se non mesi, mettendo a dura prova la salute mentale delle persone, se così si può dire. In certi casi sono rimasti per anni e infin ci si abitua perchè entrano a far parte del quotidiano, del vissuto.  Proprio per questo ripetersi degli avvenimenti molti ricercatori hanno coniato un termine per descriverli.

Si chiama, in gergo, “psicocinesi spontanea ricorrente” (RSPK) ed è sempre allo studio, anche se non è facile stabilirne le cause. Che sia un fenomeno collegato ad entità trapassate, a spiriti, oppure a persone vive che soffrono emotivamente, è sempre qualcosa di inspiegabile e in qualunque modo lo si voglia guardare non ha a che fare con le scienze che conosciamo, si tratta di fenomeni paranormali di cui ancora oggi non sappiamo granchè.

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