Ognissanti, festa dei morti e dei vivi

di Valentina Cervelli Commenta

La festa di Ognissanti o di tutti i Santi che festeggiamo il 1° novembre è una celebrazione che in realtà si diffuse in particolare in Europa “latina” prima dell’anno Mille, tra l’VII e il IX secolo, quando raggiunse il suo picco di diffusione una volta che le celebrazioni ebbero inizio anche a Roma.

Una celebrazione cattolica millenaria

Si tratta di una celebrazione cattolica che mette al centro del suo pensiero sia coloro che sono morti e in cielo, sia coloro che parte della Chiesa, si trovano ancora sofferenti nella loro dimensione terrena. Sebbene vissuta particolarmente ai giorni nostri insieme al 2 novembre come una ricorrenza definibile “funerea” perché pensiamo ai nostri cari che non ci sono più, in realtà questa celebrazione nasce come una festa di speranza che vuole spingere i fedeli ad aspirare la Santità.

Ecco quindi che da un punto di vista strettamente cattolico quando si festeggia il giorno di Ognissanti, significa festeggiare coloro che hanno già ricevuto la grazia della gloria eterna. In fin dei conti i santi, per la tradizione, sono impegnati nel contemplare  il volto di Dio beandosi di questa importante possibilità a loro concessa. Essi vivono una beatitudine che è possibile raggiungere se si è accettati il Cristo nella propria vita in modo completo. Secondo il martirologio romano:

Con la Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.

Come festeggiamo la festa di Ognissanti

Come viene vissuta attualmente la festa di Ognissanti? A prescindere dalla potenza del proprio credo e quindi alle celebrazioni liturgiche che le persone si sentono di seguire, questa festa rappresenta un’ottima occasione per tutti di dedicare del tempo ai propri cari che non ci sono più, attraverso visite al cimitero, commemorazioni e qualsiasi tradizione di rispetto che la religione consente.

Contrasta molto e allo stesso tempo si appoggia molto alla festa di Halloween che con la sua commercialità derivante da una simile tradizione anglosassone mette le persone a confronto con quella che è la loro idea di vita oltre la morte e il rapporto che hanno con questo particolare passaggio della loro vita.

Non importa come si celebri personalmente questa ricorrenza: se lo si fa è importante farlo con il cuore, ricordando chi non c’è più con affetto e con amore.

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