Il panpsichismo: filosofia animista

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Siamo o no, forse, fatti di carne ed energia? Chi ha a che fare con le meditazioni, chi si interessa di spiritismo, chi principalmente crede che siamo solo spiriti in un corpo fatto di carne, saprà che questo spirito è pura energia. Ogni essere vivente, dall’uomo all’animale ha un energia pulsante e pensante, anche le piante che spesso vengono sottovalutate, hanno un’energia; si pensi ai recenti studi fatti, nei quali si è scoperto che le piante rispondono a noi cantando, o alla scoperta fatta da Backster Cleve che scoprì che la sua pianta leggeva il pensiero.

Tutto questo è chiaramente possibile solo attraverso le energie che si collegano, e non di certo grazie alla comunicazione tra i corpi fisici. Quindi si potrebbe affermare che ogni essere vivente abbia un’energia? Ed invece gli oggetti, che non nascono, non crescono, non respirano e non muoiono?

Già in tempi antichi c’erano gruppi di pensiero che credevano che gli oggetti avessero un’anima o energia, si pensi agli animisti, o alle antiche filosofie greche che credevano che la materia di per sé era animata.

In tempi moderni esiste una concezione filosofica, chiamata “Panpsichismo” , dal greco Pan = tutto, e psyche = anima, che afferma, che tutta la realtà vivente e non vivente sia pervasa da un’energia psichica consapevole. Si può dire che il panpsichismo, sia una forma evoluta dell’animismo primitivo. In suo nome, nasce nel periodo rinascimentale da Francesco Patrizio che diede a questa evoluta filosofia il nome di “ panpsychia”. In seguito Leibnitz ne fece la base di ancora più vasto sistema filosofico; la teoria base del panpsichismo è che “non vi è psiche senza materia, né materia senza psiche”.

Nei recenti studi studi sul paranormale, si va spesso incontro ad ipotesi che hanno una base panpsichistica: i fenomeni di chiaroveggenza, che permettono ai medium di “vedere” tutta la storia di un oggetto, sembrano presupporre contatti di natura psichica fra la mente umana e gli inanimati.
Nell’enciclopedia di parapsicologia e dell’insolito, L’uomo e l’ignoto, a proposito di questo argomento dice:

“…la precognizione e la retrocognizione fanno pensare all’esistenza di una mente universale in cui il passato e il futuro siano egualmente compresenti e possono essere conosciuti per contatti psichici. Per questo si giunti alla concezione di campo psi, ossia di un’area psichica in cui gli psichismi, di viventi e non viventi, possono venire a contatto premettendo una visione della realtà nel suo complesso, indipendente dalla conoscenza sensoriale, più netta ma infinitamente più limitata”.

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