Il buru, mitico mostro indiano della palude

di Gianni Commenta

Ai piedi delle vette himalayane c’è una palude che si dice sia popolata da mostri. È  un angolo remoto e isolato nel nord-est dell’India. La leggenda era riportata nel folklore delle tribù degli Apa Tani e dei Dafla, tramandata di generazione in generazione.

C’era un uomo, un certo Charles Stonor, zoologo e funzionario britannico per l’agricoltura, che aveva parlato con una trentina di nativi che sostenevano di averlo visto aggirarsi nei dintorni. Lo descrissero come lungo circa tre metri e mezzo, con la pelle da rettile, quattro zampe con lunghe unghie, un muso appuntito e spine sul dorso.

I buru, di colore bianco e blu scuro, si nascondevano durante le stagioni calde nei recessi della palude, per uscirne in quelle delel piogge e andare in giro saltellando qui e là sotto l’acqua scrosciante, quando la palude diventava un grosso lago a causa delle forti precipitazioni.

Ralph Izzard, corrispondente del Daily Mail di Londra, che si occupava dell’area di Delhi ne sentì parlare e decise di dedicarsi a quell’avventura, con l’idea di farne un servizio esclusivo. Era il 1948. Izzard contattò Stonor e insieme organizzarono una spedizione, destinazione Assam, finanziata dal governatore dell’India e dal giornale stesso. Partirono nel marzi di quell’anno con un cineoperatore e portatori, con cibo per poter rimanere presso la palude per un centinaio di giorni.

Per mesi rimasero nella giungla per cercare di avvistare il mitico buru, ma dell’animale nemmeno l’ombra. Passavano le giornate immersi nelle acque paludose fino al ginocchio, sotto gli incessanti acquazzoni e le incursioni di mosche e zanzare. Occhio incollato al telescopio, si illusero di averlo avvistato diverse volte, ma erano solo falsi allarmi.

Alla fine dovettero ammettere che in quello stagno profondo poco più di un metro non avrebbe mai potuto vivere la creatura che i nativi descrivevano. I due però non ammisero il totale fallimento della spedizione dicendo che probabilmente era sì vissuto in quella palude il buru, ma prima che gli indigeni cominciassero a coltivare le terre attorno alla palude e lo diedero per estinto.

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