Artemisia, la più forte tra le erbe magiche

di Valentina Cervelli Commenta

L’artemisia è un’erba magica della quale parliamo molto poco. Forse perché protagonista della mitologia del passato. Eppure fin dall’antichità è sempre stata vista come un’erba capace di allontanare tutto ciò maligno esistente.

Cosa può fare l’artemisia

Nello specifico parliamo di Artemisia verlotiorum, che secondo la leggenda sarebbe stata scoperta dalla dea greca Artemide, Diana per i romani. In entrambi i casi questa figura rappresenta la dea madre, corrispondente alla Luna, che controlla la vita e la morte. La dea che si occupa di vegliare sulle donne, sugli animali selvatici e che custodisce i torrenti e le fonti.

Si dice che l’artemisia dava modo di assicurare parti non dolorose alle donne. A livello magico l’artemisia è nota, come già anticipato, per essere capace di allontanare tutto ciò che è male. Parliamo di problemi di diversa tipologia, epidemie, spiriti maligni. Ma avrebbe anche un’altra importante proprietà: quella di favorire visioni e sogni vividi.

La storia dell’artemisia è interessante perché è considerata un’erba magica con similari compiti a prescindere dalla cultura di riferimento. Basta pensare ai celti, che di solito la raccoglievano appena fatto giorno, camminando all’indietro per creare confusione e non farsi seguire da forze malefiche.

Essa veniva usata in corone per cingere la testa delle vergini al fine di regolarne il ciclo mestruale. Alcune delle leggende che la riguardano parlano di un carbone posto sotto le sue radici capace di difendere le persone dai demoni, dai fulmini e dalla peste.

Presente anche nelle leggende cristiane

Si racconta che anche San Giovanni Battista, per tenere lontano il diavolo, portasse attaccate alla cintura delle piante di Artemisia. E se santa Ildegarda era una forte sostenitrice dell’artemisia come digestivo, nel Medioevo veniva usata imbevuta nel vino come antidoto contro un utilizzo eccessivo di oppio.

L’artemisia è protagonista delle leggende magiche, ma è anche presente nelle leggende cristiane. Viene raccontato infatti che la pianta crebbe nel giardino terrestre lungo il sentiero che avrebbe dovuto percorrere il serpente con l’obiettivo di proteggere l’uomo dal peccato. E per via di questa storia che viene considerata anche l’erba del Pellegrino.Le foglie nelle scarpe venivano ritenute abbastanza anche per contrastare il mal di piedi.

Sempre per tale ragione divenne un simbolo dipinto sulle prime automobili a protezione dagli incidenti. Approcciandosi scientificamente a questa pianta è possibile sostenere che la medicina moderna utilizzi le proprietà emmenagoghe, antinfiammatorie e digestive dell’artemisia. Insieme alla sua capacità reale di accelerare il travaglio e l’espulsione della placenta. Un’erba magica quindi dai reali effetti. Se decidete di utilizzarla per cercare di avere visioni fate attenzione.

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