Personaggi Misteriosi – Sibilla Cumana

di Gianni Commenta

Eccovi un altro Personaggio Misterioso del mondo antico, oggi vi parlerò di una delle figure più affascinanti e misteriose tra gli Oracoli Greci, Sibilla Cumana.

Nel mondo antico molte divinità si avvalevano del supporto di Indovini, profeti e pitonesse impegnati nell’emettere profezie ed oracoli. La Sibilla Cumana appunto fu una delle più belle e  più famose Sibille esistite, dotata di sorprendenti capacità divinatorie .

Fu   una delle sacerdotesse di Apollo (Dio del Sole) ma anche di Ecate (Dea della Luna),  oltre ad indovina, cartomante, chiaroveggente ma anche consigliera ed oracolo.

La leggenda dice che il Dio Apollo dopo averla vista se ne innamorò perdutamente, talmente infatuato che   per conquistarla propose a Sibilla di esaudire qualunque desiderio che lei avesse.  Lei prese un pugno di sabbia e chiese al Dio Apollo di poter vivere tanti giorni quanti erano i granelli di sabbia nella sua mano, ma  fece un grave  l’errore infatti  dimenticò di domandare ad Apollo di viverli in eterna giovinezza.

Il  corpo della bella Sibilla Cumana invecchiò e si consumò giorno dopo giorno fino ad arrivare alle dimensioni di una larva,  Apollo decise così di metterla in una gabbietta  ma il tempo continuò a passare e di Sibilla  non rimase che la voce, ma nonosante questo  le  sue profezie continuarono per secoli, i suoi presagi raccolti in svariati libri.

Di soilito le Sibille avevano nomi dalle derivazioni oscure, giovani, illibate e belle vivevano  in oscure  e cupe caverne  vicine a corsi d’acqua luoghi cupi che ispiravano solo paura  e mistero a chiunque avesse deciso di avvicinarsi.

Sibilla Cumana viveva  in una caverna conosciuta come l’ ANTRO DELLA SIBILLA, situata nei pressi del Lago d’Averno, si trova nella frazione di Cuma, tra i comuni di Pozzuoli e Bacoli  in provincia di Napoli,  dove avvenivano le sue predizioni, e dove lei in una sorta di semi trance ispirata dalle divinità riportava su foglie di palma  le sue profezie.

Le foglie di palma su cui lei trascriveva venivano mischiate dai venti che soffiavano  dalle cento aperture della caverna, rendendo i vaticini (le profezie)  “sibillini” conosciuti oggi con il nome di Libri Sibillini.

Questi Libri costituirono una delle più importanti componenti della Religione Romana Arcaica,  venivano consultati esclusivamente in caso di estrema necessità ed esclusivamente dietro segno del volere divino.

Non tutti avevano ovviamente accesso alla consultazione di questi Libri, era concesso esclusivamente ad alcuni membri di un particolare collegio sacerdotale.

I libri furono inizialmente conservati e custoditi nel Tempio di Giove e in seguito all’incendio dell’83 a.C. furono ricostruiti e conservati da Augusto nel tempio di Apollo, accanto alla dimora imperiale.

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