Quando parliamo di mondo fatato, si pensa sempre ad un mondo paradisiaco fatto di fiori profumati e colorati, abitato da piccole donnine luminose, candide, e di una bellezza celestiale, che svolazzano con le loro alette in giro per il bosco, tutto questo però pensiamo che sia solo fantasia, niente di concreto, dato che non esistono prove, ma se ci fossero prove reali della loro esistenza? Se anche noi in qualche modo potremmo vedere con i nostri occhi queste piccole creature?
viaggi astrali
Robert Monroe e i viaggi della mente – III
Monroe, quando si vide steso nel letto accanto alla moglie, pensò di stare per morire e si spaventò, così tornò indietro di corsa per rientrare nel suo corpo. Dopo essersi tuffato aprì gli occhi e si ritrovò a guardare la stanza attraverso i suoi occhi.
Quando lo raccontò al suo amico psicologo questi gli disse che non stava per morire, ma che chi praticava yoga e seguiva le religioni orientali riusciva ad uscire dal proprio corpo ogniqualvolta lo desiderava.
Gli consigliò di provare ad uscire e andare a farsi un giro. Negli anni successivi Monroe decise di dedicarsi a studiare le esperienze extracorporee in modo sistematico e completo.
Robert Monroe e i viaggi della mente – II
Vi stavo raccontando che a Monroe capitava di avere quel cerchio che si muoveva attorno al corpo, su e giù. Quando gli appassava attorno alla testa la vibrazione dava luogo ad un rombo nella mente dell’uomo e a lui cui sembrava di sentirle anche nel cervello.
Monroe era persino stato dal suo medico di famiglia per la sua preoccupazione, ma il suddetto aveva escluso che alla base potessero esserci dei problemi di natura nervosa, gli fece fare però degli esami completi.
Sottoposto a check up completo Monroe risultò sano. Non era epilettico, non aveva un tumore al cervello,e godeva di ottima salute. Il dottore gli consigliò solamente di ridurre il lavoro e avere ritmi di vita più rilassati.
Robert Monroe e i viaggi della mente – I
Dopo Muldoon e Carrington, come dicevo, un altro viaggiatore astrale che fu piuttosto popolare fu Robert Monroe. Era un uomo d’affari americano, un ex pubblicitario che all’età di quarantatre anni ebbe la sua prima esperienza extracorporea.
Monroe era una persona normale: aveva studiato in un college americano, si era sposato, aveva dei figli. Era insomma un uomo come tanti, quadrato, come si usa dire e senza vizi o strani comportamenti. Il tipico uomo americano ben integrato nella società.
Le esperienze extracorporee di Muldoon – II
Vi stavo parlando della più straordinaria esperienza che Muldoon fece all’età di ventun anni. Quella in particolare era stanco e si sentiva solo, così decise di uscire per fare una passeggiata e di ritorno si era buttato sul letto. Ben presto però aveva iniziato a provare una sensazione di intorpidimento.
Ormai sapeva che quando si sentiva così era perchè stava per uscire dal suo corpo materiale. Qualche attimo dopo si trovò sollevato dal suo corpo in posizione orizzontale. Dopo essersi messo “in piedi” girovagò prima per casa poi uscì e si sentì trasportare in un luogo strano che poi identificò come una fattoria.
Le esperienze extracorporee di Muldoon – I
Sylvan Joseph Muldoon era un appassionato di scienze occulte. Nato nei primi del Novecento nel 1927 lesse un libro nel quale venne a conoscenza che erano stati scritti libri sulla proiezione astrale.
Muldoon scrisse a Hereward Carrington spiegandogli che pure lui avrebbe potuto fornire tanto materiale da riempire un libro e naturalmente solleticò la curiosità dell’altro che infine si trovò a collaborare alla stesura.
L’opera uscì due anni dopo con il titolo di “La proiezione del corpo astrale“. Muldoon raccontò di avere avuto le sue prime esperienze extracorporee a dodici anni. Sua madre era una convinta spiritista che lo portava ai ritiri dell’associazione a Clinton.
L’anima esce dal corpo, viaggi extracorporei che fanno in molti – parte III
Sant’Antonio da Padova non è l’unico santo ad aver fatto simili dichiarazioni. Anche San Severino di Ravenna, San Clemente di Roma e Sant’ Ambrogio a Milano, hanno avuto esperienze di viaggi dell’anima fuori dal corpo. Una piuttosto curiosa è quella raccontata da Sant’Alfonso Liguori che svenne dopo la celebrazione di una messa e rimase inconscio per ben ventiquattro ore.
Al suo risveglio raccontò d’aver assistito alla morte del papa, Clemente XIV a Roma. La notizia del decesso del papa e dell’ora in cui era avvenuto il decesso fu confermata tempo dopo da un messo pontificio e i presenti al capezzale del Papa dissero di averlo visto tra chi vagava nelle stanze del morente.
Com’era possibile? Nella chiesa, ma anche nelle comunità agricole europee era ben radicata la credenza che mentre il corpo dormiva beato in un letto l’anima vagasse liberamente. Questa diede vita all’idea del “doppio” persistette nelle tradizioni popolari fino al 1800 quando poi cominciò ad essere di interesse generalizzato e divenne base dello “spiritismo”.