Apocalisse: è vicina?

di Valentina Cervelli Commenta

L’Apocalisse è vicina? Lungi da noi correre fare gli uccelli di malaugurio. Ma guardandoci intorno viene spontaneo farsi qualche domanda e pensare se effettivamente questo libro della Bibbia sia stato profetico.

I cavalieri dell’Apocalisse

Il libro dell’apocalisse fu scritto dall’apostolo Giovanni: fu lui stesso a dichiararlo, precisando di essere residente in quel momento a Patmos in Grecia. Lo studio del libro lo fa risalire come probabilmente scritto intorno al 98 d.C.. Questo conterrebbe descritte, in ordine progressivo, una serie di visioni avute dall’apostolo. Fattore interessante: il 7 è il numero ricorrente nel testo attorno al quale tutto accade.

Perché stiamo raccontando questo? Perché all’interno dell’Apocalisse viene raccontato come Gesù Cristo al suo ritorno sulla terra aprirà 7 sigilli ai quali corrisponderanno 7 avvenimenti. I primi quattro sigilli riguardano la venuta di quattro cavalieri dotati di una propria missione. Il primo deve vincere una battaglia, il secondo deve togliere la pace dalla terra, il terzo ha una bilancia in mano mentre il quarto cavaliere, dal nome Morte, insieme ad Ades può uccidere utilizzando le bestie selvagge della terra, una piaga mortale e la penuria di viveri.

Vogliamo fermarci qui perché soprattutto quella che è questa quarta visione relativa al Cavaliere Morte suona più vicina alla nostra esistenza di quanto vogliamo ammettere. Riflettendoci bene sembra indicare qualcosa che avviene praticamente fin dal momento in cui il libro dell’Apocalisse è stato scritto. Ovvero guerre, morte per fame e pestilenze.

Lo stiamo vivendo ora?

Qualcosa che però stiamo vedendo accadere anche in questo momento. Ora, alla base di ciò che l’essere umano e il pianeta Terra stanno vivendo in questo momento c’è il comportamento sbagliato degli uomini. I quali non hanno saputo gestire al meglio le loro risorse.

Ci viene da pensare alla pandemia di coronavirus, che si sposa perfettamente con la piaga raccontata nell’Apocalisse. Sebbene grazie a un piano vaccinale e nonostante la stupidità di alcune frange, si sia arrivata una convivenza con il virus. Ma è impossibile non comparare le conseguenze del cambiamento climatico e la nostra scarsa capacità di gestione delle risorse con le conseguenze terrene del lavoro del quarto Cavaliere.

Chissà che l’Apocalisse stessa non fosse una visione legata a come l’uomo avrebbe trattato la terra nel corso dei secoli? Va detto comunque che a prescindere che la si vede dal punto di vista scientifico biblico la situazione rimane la stessa. O meglio le conseguenze dell’azione umana sono le stesse: carestia, malattia e penuria di risorse.

E in entrambi i casi, forse e tempo di comportarsi meglio.

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