Canti alle Divinità femminili e maschili

di Gianni Commenta

Oggi vedremo altre invocazioni alle divinità, sia maschili che femminili. Come già sapete, le divinità hanno un ruolo fondamentale all’interno del nostro credo, ognuna di esse ha un ruolo definito, e le invocazioni rivolte a loro devono essere fatte con prudenza e serietà.

Le invocazioni di oggi saranno rivolte al Dio, alla Dea.

INVOCAZIONE AL DIO

Antico Dio delle foreste profonde,
Signore delle bestie e del Sole;
Qui dove il mondo tace e riposa
Ora che il giorno è finito.
Io ti chiamo nel modo antico
Qui nel mio cerchio,
Chiedendo di ascoltare la mia preghiera
E mandarmi la Tua forza del Sole
.

INVOCAZIONE ALLA DEA

Graziosa Dea,
Tu che sei la Regina degli Dei,
La torcia della notte,
Creatrice di tutte le cose selvagge e libere;
Madre delle donne e degli uomini;
Amante del Dio Cornuto e protettrice di tutti i Wiccan:
Discendi, Ti prego,
Con il Tuo raggio di potere Lunare
Qui nel mio circolo!

INVOCAZIONE AL DIO

Dio luminoso,
Tu che sei il Re degli Dei
Signore del Sole,
Sovrano di tutte le cose selvagge e libere;
Padre delle donne e degli uomini,
Amante della Dea della Luna e protettore di tutte le Streghe:
Discendi, Ti prego,
Con il Tuo raggio di potere Solare
Qui nel mio circolo!

CANTO DELLA SERA PER IL DIO


Salute, splendido Sole,
Signore del giorno;
Risvegliati al mattino,
Per illuminare il mio cammino.

(fare mentre si guarda il tramonto)

CANTO DELLA SERA PER LA DEA

Salute, splendida Luna,
Signora della notte;
La tua energia mi proteggerà
Finché la luce non tornerà.

(da recitare mentre si osserva la Luna di sera)

UN PENSIERO ALLA DEA

Dea vengo a te
Il collo cinto di boccioli di rosa
Il capo colmo di visioni di infanti
I palmi aperti alle tue unghie d’argento
Gli occhi aperti ai tuoi raggi illuminati
A ricevere il tuo splendore…

Caducità tutto, è caducità
La poetessa cresce e diventa voce
Solo per tacere con l’avvento della morte.
Un tratto cancella sulla pagina
Pure io apro il suo libro e un vento gelido
Mi investe dell’eternità

Oh Dea vengo a te cinta di lacrime, di rovina, nel fischio del vento.
Mi cingo il collo delle erbe della strega
Per allontanare la caducità che è destino comune.
Le erbe si disseccano e si polverizzano
Il volto si trasforma nella mappa dell’ansia.

Oh Dea insegnami ad amare la rovina,
la morte e il passare delle cose – io so che da quel flusso
sgorga la tua benedizione

fonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>