Dizionario dell’esoterismo – dalla Esd alla Ese

di Gianni Commenta

Esdra: E’ Sacerdote e capo spirituale del giudaismo babilonese (dall’ebraico ‘Ezra, Dio aiuta).
Secondo il racconto del libro omonimo (7, 7), E. sarebbe ritornato a Gerusalemme nel 458 a.C. con 1500 giudei e 238 leviti. Tra i suoi atti è specialmente importante il rinnovo dell’alleanza attraverso l’osservanza della Legge e lo scioglimento dei matrimoni misti. Libro di Esdra e Neemia: nel canone ebraico tra gli Agiografi, nel canone cattolico segue Cronache, ed è diviso in Esdra e Neemia, o Esdra I e II. Racconta il ritorno degli ebrei da Babilonia dopo la promulgazione dell’editto di Ciro (538 a.C.).

Esso si divide in quattro parti:
Esdra 1-5, con l’editto di Ciro, il rimpatrio di un primo gruppo di ebrei e l’inizio della ricostruzione del Tempio di Gerusalemme; 7-10, il rimpatrio di Esdra con un secondo gruppo; Neemia 1-7, il rimpatrio di Neemia e la ricostruzione della città; 8-13, le riforme religiose e politiche. La parte più importante è proprio quest’ultima, sia dal punto di vista religioso che da quello storico.

Forse è da attribuirsi allo stesso autore di Cronache (IV-III secolo a.C.), che poté servirsi sfruttare le memorie personali di Esdra e di Neemia. È redatto in ebraico, ad eccezione dei documenti in aramaico. Esistono due apocrifi di E., uno di contenuto religioso, forse della stessa epoca del libro canonico, e l’altro noto come IV Libro di Esdra, di genere apocalittico, del I secolo d.C.

Esegesi: guidare, spiegare, interpretare. Designa l’interpretazione critica degli antichi testi letterari, legali, scientifici, sacri, ecc. Per quanto riguarda l’Esegesi giuridica, essa si identifica con la «glossa».La più importante delle forme di Esegesi è indubbiamente quella biblica, nata dalla convinzione che la Bibbia non potesse essere compresa senza una forma di Esegesi. Regole particolari dell’interpretazione biblica vennero codificate nelle Encicliche Providentissimus Deus (1893) di papa Leone XIII, Divino afflante spiritu (1943) di Pio XII, e la Dei Verbum del 1965, dal Concilio Vaticano II.

Punti fondamentali da cui un cattolico non può prescindere sono:

l’insegnamento della Chiesa, unica e legittima interprete della Bibbia; l’insegnamento concorde dei Padri della Chiesa; l’analogia fidei, ovvero quell’armonica corrispondenza che illumina un passo biblico attraverso e coll’aiuto di un altro, non introducendo mai alcuna contraddizione.

Fonte

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