Dizionario dell’esoterismo – dalla Ess alla Essen

di Gianni Commenta

Esseni: Deriva dall’aramaico ‘asayya, medici dello spirito. La Setta ebraica di oscura origine, di cui è documentata l’esistenza dal II secolo a.C. Secondo Filone, Flavio Giuseppe e Plinio il Vecchio, ne vivevano circa 4000, specie nella zona del mar Morto (‘en gedi).

Essi formavano un ordine monastico, una confraternita, una comunità da cui erano escluse le donne. La loro comunità era basata su una triplice gerarchia di affiliati: i postulanti, i novizi e gli iniziati, cui era riservata, dopo tre anni di preparazione, la rivelazione di una gnosi. Il superiore, un sacerdote della tribù di Levi o del ministero di Aronne, era chiamato Maestro di Giustizia.

Non si sposavano, conducevano una vita austera, in comune ed in comunità di beni. Vivevano del lavoro della terra e di artigianato, vestivano con sobrietà, compivano abluzioni di purificazione e consumavano i pasti in comune. Iniziavano la giornata con una preghiera mattutina rivolta al sole; si mantenevano in silenzio e rispettavano rigorosamente le gerarchie.

Essi avevano un culto speciale per Mosè, studiavano attentamente la Torah, osservavano il sabato e la purezza del cibo e dei vestiti. Non partecipavano al culto del Tempio ed ai sacrifici animali. Avevano una concezione fatalistica della provvidenza, e seguivano dottrine segrete trasmesse agli adepti dopo un lungo periodo di iniziazione.

All’interno della Bibbia non ne parla affatto, anche se per numerosi studiosi è probabile che Giovanni Battista e Gesù abbiano subito l’influenza delle loro dottrine. Storicamente gli E. hanno elementi in comune con i Farisei: osservanza rigida del sabato, delle leggi di purità, fede nell’immortalità dell’anima. Nella loro dottrina si trovano elementi della successiva mistica ebraica e cabalistica. Dopo la scoperta dei manoscritti del Mar Morto avvenuta dal 1947 in poi, molti studiosi hanno pensato ad un’identificazione degli Esseni con la comunità segreta descritta in tali testi, il che ha apportato nuovi suggerimenti alla questione essenica.

Essenza: E’ quanto una cosa non può non essere. Si può notare come sia possibile percepire e, talvolta, ritrovare, nelle profondità interiori, un nucleo di natura del tutto particolare, a cui diamo il nome di Essenza.

Un tale nucleo ci appare di volta in volta sotto diversi aspetti. Ne possiamo avere coscienza come entità pensante, ma ci può anche apparire come sinonimo di un’irripetibile individualità. La nostra Essenza ci sembra infine dotata di una sorta di Fuoco interiore. Le manifestazioni dei nostri modi di essere nelle forme, prendono l’Essenza come ideale modello interiore di riferimento. Tuttavia, l’Essenza individuale profonda non sembra coincidere con l’individualità manifestata, salvo in alcuni rari momenti di grande intensità. Ma anche in tale ultimo caso la forma appare sempre come un attributo dell’essenza

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