Dizionario dell’esoterismo – dalla An alla Ba

di Gianni Commenta

Anello di Re Salomone: mitico anello, magico che consentirebbe di parlare e capire il linguaggio di tutti gli animali.

Anno Esoterico: Detto Anche magico, rispetta le festività del calendario celtico, un cammino spirituale, che secondo il moderno esoterismo si rifà alle antiche scuole pitagoriche. Si festeggiano equinozi e solstizi con dei rituali. il primo è il Samhain (halloween)31 ottobre, Il seme interrato germoglia e da inizio a una nuova vita; Yula 21 dicembre, il solstizio d’inverno, il massimo dell’azione purificatrice; Imbolc 2 febbraio, chiamata anche Candelora, inizio della primavera e cammino spirituale; Eostara 21 marzo, equinozio; Beltane 30 aprile, inizio delestate, periodo in cui si gettano le basi per una miglior vita; Solstizio 24 giugno, più potere esoterico; Lammas o Lugnasad, 31 luglio, avvio del raccolto, inizio percorso spirituale; Superno o Equinozio, 29 settembre, l’avvio all’autoanalisi.

Ba: Principio spirituale dell’individuo nell’antica religione egiziana: Era rappresentato in forma di uccello con capo e volto umano, spesso accanto alla mummia del defunto, per apportarvi il soffio vitale, o vagante all’esterno dei sepolcri. Il ba, come il ka (v.), deve periodicamente reintegrarsi, e pertanto è raffigurato su pitture sepolcrali e apiri funerari in atto di nutrirsi con cibi elargiti dalla dea dell’Albero, o di dissetarsi al bacino sacro. Il B. è comunemente tradotto con il termine “anima”; in effetti può essere considerato una componente spirituale, che ritrova la sua individualità dopo la morte, e può agire indipendentemente dal supporto fisico. Più propriamente il B. è l’essenza itinerante di un vivente, ed è capace di agire anche materialmente.

Babele: Denominazione della biblica torre, dall’ebraico Balbel, derivazione del verbo balal, creare confusione. Secondo la Bibbia, gli uomini parlavano una sola lingua, e vollero costruire nel paese di Shinear una città dotata di una torre altissima “per non essere dispersi sulla superficie della terra”. Ma Jahvè, giudicando offensiva tale costruzione confuse le loro lingue, e “di là si dispersero sulla superficie di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città” (Genesi 11, 1-9). I critici vedono nel racconto biblico un tipico esempio di antropomorfismo allegorico, assai comune nella sacra Scrittura, ed una leggenda di carattere etiologico. Anzitutto è leggendaria la tesi che i costruttori fossero mossi dal progetto titanico di scalare il cielo: la frase “la cui cima sia in cielo” (Genesi 11, 4) indica semplicemente il progetto di altezza con un’espressione comune nel gergo semitico. Inoltre il racconto può significare il contrasto naturale creatosi tra tendenze sedentarie ed i nomadi dei popoli primitivi. Poiché il testo biblico parla dell’uso di mattoni, l’evento deve collocarsi nel periodo calcolitico, nel quale gli idiomi semitici erano già differenziati. Secondo J. Chaine (La tour de Babel, Lione 1945) il testo sarebbe “una risposta del folklore ebraico alla questione dell’origine delle lingue”. La tradizione biblica della torre di B. è stata probabilmente ispirata dalla grande ziqqurat di babilonia (Babel) detta Etemen-an-ki (casa del fondamento del cielo e della terra), alta cinque piani a grandi terrazzi, che già esisteva nel secondo millennio a.C. Di questa torre, descritta da Erodoto, si hanno le misure esatte ricavate dalla tavoletta di Anu-bel-sunu del III secolo a.C.: la sua base quadrata aveva 95 m. di lato, mentre l’altezza era di circa 100 metri.

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