Dizionario dell’esoterismo – dalla Ebr alla Ecc

di Gianni Commenta

Ebraismo: Religione e complesso delle tradizioni degli antichi ebrei, talvolta distinto dal Giudaismo che è riferito soltanto agli ebrei della diaspora. Alla base dell’E. è il patto (berit) stipulato tra Dio ed Abramo, rinnovato poi con Mosè tra Dio ed il popolo di Israele, con la rivelazione del Sinai e la promulgazione di una guida etico religiosa costituita dalle tavole della Legge: il Decalogo. Il monoteismo ebraico differisce da tentativi analoghi compiuti in paesi confinanti con la Giudea, quali l’Egitto e la Mesopotania, proprio per la sua caratteristica di patto esclusivo, e per la base morale e divina nella sua essenza, di cui è responsabile l’intero popolo ebraico. Dopo Mosè, ne sono stati sostenitori i Profeti ed i giudici, che hanno confermato l’unità-unicità di dio (come nell’islamismo) e. di conseguenza, la sua universalità, affermando la santità del popolo d’Israele, responsabile della diffusione della parola di Dio fra gli uomini, la supremazia della morale sullo stesso culto (Isaia), per consolare infine gli esuli con la visione dell’età messianica e della resurrezione dei morti (Ezechiele), sempre ribadendo la piena validità del libero arbitrio. Nei primi cinque secoli d.C. Farisei, Tamaiti ed Amorraiti raccolsero leggi e tradizioni orali, aggiungendo così ai testi biblici la Misnah (v.) ed il Talmud (v.). Nel corso del medioevo Maimonide, filosofo ebreo d’origine iberica, nella sua “Guida per incerti”, scritta nel 1170 formulò i famosi 13 articoli di fede sull’interpretazione della Bibbia, sulle prove cosmologiche dell’esistenza di Dio, sulla genesi e sui rapporti tra Dio ed il mondo, elaborando una psicologia ed una morale. L’unità sistematica tra filosofia aristotelica e religione, affermata da Maimonide, fu un punto fermo per il successivo pensiero ebraico e cristiano. L’E. contemporaneo accetta quali principi fondamentali: • l’esistenza di Dio; • la missione del popolo d’Israele; • il libero arbitrio, • la retribuzione, • l’era messianica. Fin dall’antichità sono esistiti gruppi ebraici dissidenti, tra i quali:

1) i falasha, ebrei dell’Etiopia, (VI sec. a.C.), attuali probabili custodi dell’Arca dell’Alleanza nella chiesa di Santa Maria di Sion in Axum;
2) i samaritani (V secolo a.C.);
2) gli Esseni ed il gruppo del Mar Morto (II secolo a.C.)
3) i Caraiti (700). Un aspetto particolare dell’E. s’è avuto con il misticismo cabalistico, sfociato dapprima in movimenti messianici (1500-1600) e poi nell’Hassidismo (1700). Dalla moderna corrente razionalista è nato un movimento di riforma, con semplificazioni rituali e l’introduzione di forme di culto occidentali, trovando aderenti specie negli Stati Uniti. Il culto, nomade in origine, fu centralizzato in Gerusalemme, ove leviti e sacerdoti (Kohanim) mantenevano il servizio e presiedevano ai sacrifici. Nel 500 furono istituite le sinagoghe, luoghi di preghiera e di studio. Festività settimanale è il sabato (IV Comandamento). Caratteristica peculiare degli ebrei sono le persecuzioni razziali cui sono oggetto da sempre, sfociate a volte in vero genocidio, come accaduto pochi decenni orsono ad opera del fanatismo nazista tedesco, dichiaratamente antisemita, tanto da aver provocato la morte di oltre sei milioni di loro nei campi di sterminio. Gli attuali 14 milioni di ebrei, seguaci del sentiero della Legge, codificato dall’Antico Testamento, da Torah e da Talmud, risiedono soprattutto negli Stati Uniti, nello stesso stato di Israele creato nel 1946, negli stati dell’ex Unione Sovietica, in Sud America ed in comunità di più modeste dimensioni sparse in tutto il mondo.

Ecatombe: inizialmente significava sacrificio di cento buoi, oppure di venticinque capi (cento zampe), in un secondo tempo qualsiasi olocausto di animali, poi ancora e fino ai nostri giorni una strage di esseri umani. Famosa è l’E. di cento buoi offerta agli dei sa Conone, stratega ateniese, dopo la vittoriosa battaglia di Cnido contro gli Spartani (304 a.C.). Omero descrisse più volte varie E., e la storia delle religioni tramanda il ricordo delle festività ecatombèe ad Argo, in onore di Hera e delle panetenee, a celebrazione di Apollo, che si svolgevano in Attica durante il primo mese del calendario ateniese, per l’appunto detto ecatombeone, tra la metà del mese di luglio e la metà di agosto. Forme di E. sacra si rintracciano tuttora in certe culture primitive, particolarmente nell’area melanesiana, e fra diverse comunità di pastori dell’Asia centrale e dell’Estremo Oriente.

Ecce Homo: Storica frase (Ecco l’uomo) con la quale Ponzio Pilato presentò ai Giudei il Cristo flagellato (Giovanni 19, 1-5). “Allora Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. Intanto i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, lo rivestirono d’un manto di porpora, e andandogli davanti gli dicevano: Salve, o re dei Giudei, e gli davano schiaffi. Pilato, uscito di nuovo fuori, disse loro: Ecco, ve lo conduco fuori, affinché sappiate che io non trovo in lui nessuna colpa. Gesù uscì, portando la corona di spine ed il manto di porpora, Pilato disse: Ecco l’uomo”. Nell’iconografia questo particolare tema appare soltanto a partire dal Medioevo. Cristo è rappresentato con la corona di spine ed il mantello, di norma rosso, le mani legate che reggono uno scettro falso, al cospetto di una folla che reclama la sua crocifissione. Tra le opere più note riguardanti questo soggetto, quelle di H. Bosch, Q. Metsys, Fra Bartolomeo, Correggio, Andrea del sarto, Tiziano (che trattò ripetutamente il tema), Rembrandt, autore di una celebre acquaforte, e Van Dyck.

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