Dizionario dell’esoterismo – dalla Ede alla Egi

di Gianni Commenta

Eden: Deriva dall’ebraico (eden, delizia), attribuito ad una località da cui scaturivano quattro fiumi: Tigri, Eufrate, Gihon e Pison (forse Gange e Nilo): Vi si trovavano (Genesi 2, 8 ) molti alberi, tra i quali l’albero della vita (segno di benedizione e di perfetta comunione con Dio) e quello della conoscenza del bene e del male, i cui frutti erano proibiti all’essere umano prigenio. Un divieto volto a proteggere l’uomo dalla tentazione di sostituirsi a Dio, stabilendo da sé stesso cosa sia il bene e che cosa è male (Dio non ha mai definito tali differenziazioni, poiché tutto è causale, nulla è casuale, mentre il Tutto è giusto e perfetto).

Il che può portare l’uomo a distruggere la vita e la stessa Creazione, invece di custodirle e proteggerle con estrema cura ed amore. In origine l’E. era la dimora di Adamo ed Eva, ma ne furono poi scacciati dopo aver commesso il cosiddetto peccato originale (Genesi 3, 23). Il racconto non trova riscontro nella mitologia di altri popoli, anche se nell’epopea di Gilgames si parla di una pianta dell’immortalità, l’albero della vita si ritrova in varie tradizioni orientali, ed il ricordo di un’epoca felice per l’umanità, perduta e mai ritrovata, è ben presente nella tradizione classica ed orientale.

Nella tradizione popolare ebraica l’E. è la vera e sola dimora dei giusti. I vari tentativi di identificazione del luogo (Armenia, Golfo Persico, Babilonia, Mesopotania, Arabia, ecc.) sono risultati vaghi ed inutili. Da notare che dall’Antico Testamento l’E. risulta essere una regione dell’Eufrate (II Re 19,12), (Isaia 37, 12), (Ezechiele 27, 23). La tradizionale collocazione ad oriente dell’E. ha dato origine alla tradizione cristiana, per cui l’orientamento delle chiese, delle sepolture, della preghiera e delle professioni di fede durante il rito battesimale sono sempre rivolte verso l’oriente. Questo simboleggia il Paradiso, ovvero la piena comunione con Dio, cui deve tendere la vita del credente.

Efeso: Antica città dell’Asia Minore, secondo la tradizione fondata intorno al IX secolo a.C. da coloni jonici guidati da Androclo, figlio del re ateniese Codro. È diventata famosa grazie al terzo concilio ecumenico, che vi fu convocato da Teodosio II per discutere la causa di Nestorio (v.) che, dopo varie controversie, fu definitivamente deposto, poiché la sua dottrina era stata condannata per eresia, ed era stata proclamata la divina maternità di Maria Vergine quale genitrice di Dio. Inoltre vi fu rinnovata la condanna al Pelagianesimo. Il concilio, presieduto da San Cirillo, patriarca di Alessandria, ottenne il riconoscimento del papa Celestino.

Egira: Termine derivato dall’arabo higra, emigrazione, che per tradizione definisce il trasferimento di Maometto dalla Mecca a Medina (Yathrib) nel settembre 622 d.C. Sotto il califfo ‘Omar (581-644) l’E. venne assunta come inizio dell’era musulmana (16.7.622). Essendo il calcolo dell’E. complicato dal fatto che i Musulmani usano il mese lunare, per trasformare gli anni dell’E. (H) in anni giuliani o gregoriani e viceversa, si ricorre alle formule H=G-622+(G-622)/32 ed al contrario G=H-H/32+622.

Egitto, Piaghe dell’: Denominazione data nella Bibbia ai castighi inflitti da Dio al Faraone ed agli Egiziani, poiché insistevano a respingere la richiesta di Mosé di consentire il ritorno in Palestina degli Ebrei. Le piaghe furono dieci, ovvero:

1 – cambiamento in sangue delle acque del Nilo;

2 – invasione dei ranocchi dell’intero territorio egiziano;

3 – invasione delle zanzare;

4 – invasione delle mosche;

5 – pestilenza del bestiame;

6 – pustole tormentanti uomini ed animali;

7 – spaventosa grandinata;

8 – invasione delle locuste;

9 – decesso di tutti i primogeniti delle famiglie egiziane;

10 – tenebre durante il giorno (Esodo 7, 12).

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