Golem

di Gianni Commenta

Oggi parleremo del Golem, termine ebraico gölem, che significa embrione. Il Golem è frutto di una leggenda del ghetto Praghese, leggenda che dice di un rabbino che creò un automa d’argilla che si ribellò al suo creatore ed all’ Imperatore.

Secondo Il Talmud (il complesso delle interpretazioni delle tradizioni e delle norme giuridiche ebraiche), che dedica un passo all’analisi della creazione dell’uomo da parte di Dio dice:“Dodici ore ebbe il giorno; nella prima fu accumulata la terra, nella seconda egli divenne Golem (Materia informe), nella quarta fu infusa in lui l’anima”.

Il cabalista Eleazar di Worms del XI secolo realizza la ricetta pratica per infondere la vita alla materia inerte, il risultato è il Golem, un uomo artificiale fabbricato con il fango da un altro uomo.

Durante il XI secolo, in Germania, Polonia, e Boemia, si propagò la leggenda che diceva che alcuni Rabbini esperti nelle difficili arti della Qabbalah sarebbero stati in grado di realizzare un Golem animato tracciando sulla loro fronte i caratteri alif, mem e thaw. I Golem avrebbero svolto umili mansioni di servitori, ma con il tempo divennero sempre più enormi e ingovernabili.

Un romanzo di Gustav Meyrink, Der Golem (1915), descrive il Golem come una sorta di mostro, mentre in realtà sono di molteplici razze e possono avere un aspetto umano, intuito, intelligenza e compassione e alcuni possono essere simili in tutto e per tutto a uomini morti o viventi. I Golem viventi spesso sono in grado di mutare il loro aspetto e vengono fabbricati quando serve un duplicato della persona.

Il 20 Adar del 5340 dell’Era Ebraica cioè Marzo 1580 dell’era cristiana, secondo la leggenda Jehuda Liva Ben Becalem, noto come il Marahal o Morenu Ha-Ray Loew, si radunò nella Sinagoga della Città Ebraica di Praga, con i suoi più fedeli discepoli, ognuno dei discepoli rappresentava un elemento: il Marahal era il simbolo dell’aria; il Rabbino Yitzchak Hacohen, rappresentava il fuoco ed il Rabbino Sosson rappresentava l’acqua, mentre la terra, era già sull’impiantito della Sinagoga.

Il Marahal cominciò a plasmare deli fango, i suoi assistenti lo aiutarono dandogli un aspetto umano, a figura completta, il Rabbino Loew iniziò a recitare il primo capitolo della Genesi, insieme a brani del Talmud, accese una torcia che diede al Rabbino Sasson, con un bastone tracciò un cerchio sul pavimenti, il Marahal diede ai discepoli delle istruzioni, a Yitzchak di camminare intorno al cerchio per sette volte, pronunciando i nomi cabalistici della divinità , a rito compiuto, la torcia si spense.

il Marahal, disse di respirare alla creatura ed ella respirò ed apri gli occhi, “Il tuo nome sarà Yossel“, disse il Marahal, ” la tua missione sulla Terra sarà quella di proteggere il popolo di Israele dai suoi nemici. Nessuno sarà più forte di te, vincerai il fuoco e la morte, sarai indistruttibile ed immortale”. il Golem del Rabbino Loew è il rappresentante più famoso della specie e la sua storia venne raccontata in Le meraviglie del Marahal, 1909, in Il Golem di Praga, di Chaim Bloch.

Vera o no, la nascita del Golem si dice sia questa, almeno sembra essere la più attendibile, ma la domanda da farsi è: esiste realmente qualcuno in grado di realizzare un essere di fango?

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