Il terribile processo delle streghe di Salem

di Valentina Cervelli Commenta

Le streghe di Salem e il terribile processo che affrontarono è stato e rimane una delle più brutte pagine della storia, dove la frenesia religiosa ha avuto la meglio sul buonsenso: innocenti tra uomini, donne e bambini morirono perché accusati di stregoneria.

Tanti innocenti uccisi a Salem

Sono molte le singole storie che sono state portate a nostra conoscenza da film del genere horror e non solo: anche le sorelle Sanderson di Hocus Pocus sono realmente esistite e rimaste vittime di una morte per impiccagione immeritata. Parlare di processo al singolare è quasi sbagliato per quel che riguarda Salem: dalla seconda metà del 1600 furono diversi gli atti persecutori nei confronti di persone che con la stregoneria poco avevano a che fare.

I coloni provenienti dall’Inghilterra hanno vissuto per decenni in una sorta d’isteria mistica, un atteggiamento legato in buona parte ai pessimi rapporti con l’Inghilterra e dalla necessità di convivere sul territorio sia con i coloni francesi che con gli indiani autoctoni del luogo. Il New England non era un bel luogo in cui vivere e tra il 1647 e il 1688 si era già consumata una caccia alle streghe che aveva portato alla morte di 17 persone, tra cui le suddette sorelle.

L’apice si tocca con la famiglia Parris

Anni davvero bui nei quali la religione non era più considerabile tale ma un culto che dava modo a chi sapeva giocare bene con la suddetta isteria di eliminare i propri nemici accusandoli di essere streghe o stregoni. L’apice si toccò però nel gennaio del 1692, nel momento in cui Elizabeth Parris, figlia del pastore Samuel Parris e sua cugina Abigail Williams iniziarono, forse per vendicarsi di qualcuno, iniziarono improvvisamente a comportarsi in modo inspiegabile, urlando ed emettendo versi. I dottori, che a quei tempi tutto facevano fuorché esercitare la loro professione, decisero di definire tale comportamento come possessione diabolica.

Da qui iniziò la vera e propria caccia alle streghe: le due bambine, insieme a donne più adulte che avevano probabilmente compreso che fingere e accusare innocenti avrebbe in generale loro salvato la vita accusarono Tituba, una schiava caraibica di proprietà dello stesso Parris insieme a Sarah Osborne, inferma e anziana e Sarah Good, una mendicante che aveva il vizio di parlare da sola.  Il processo e le torture eseguite sulle tre donne le portarono a confessare di essere streghe.

Ma l’agitazione non si placò e le accuse non ebbero fine finché non si arrivò al processo di 144 persone di cui 54 confessarono e 19, di cui 14 donne, furono impiccati.

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