L’invocazione a Sekhmet

di Gianni Commenta

Sekhmet era una divinità solare della cultura egizia, colei che è potente, alla lettera. Veniva raffigurata con la testa di una leonessa oppure come una donna dalla testa leonina. A lei il popolo si affidava per trovare la forza e il coraggio.

Figlia di Ra, Sekhmet era membro della triade come sposa di Ptah e madre di Nefertum. Nella mitologia egizia, era in assoluto uno dei simboli più rappresentativi e più forti. A lei sono state dedicate numerosi invocazioni e noi di esoterya ve ne riportiamo una delle più celebri che sottolineano l’importanza di Sekhmet nella mitologia dell’Egitto. Una dea che incuteva paura ma allo stesso tempi dava la forza per combattere e ottenere successo.

Invoco Sekhmet, dea dalla testa di leone del Sole di Mezzogiorno

Nella caverna cosparsa di foglie, Dafni, le tue stanche membra giacciono e tu dormi,
Mentre per le bestie, sulla montagna sono sparse le tue trappole:
Ma il Cacciatore è a caccia, Pan giunge furtivamente nella tua grotta
e Priapo con lui: veloce, Dafni, presto! Fuggi.
Un giovane uccellatore, immerso in un bosco verdeggiante
stava inseguendo gli uccelli, quando ecco, vide l’Amore Alato.
Pensando a quanto era bello quell’uccello, con gioia selvaggia,
Uno dentro l’altro fissò ogni laccio annodato
E qua e là inseguì il volo del dio.
Un Vecchio disse al cacciatore: evitalo: e ben per te,
che non riesci a prenderlo – perchè tu sei un Uomo,
allora colui che fugge via così agilmente, non fuggirà più,
Ma voltati senza pensare, all’improvviso, e ti cadrà sulla testa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>