Paul Devereux, l’energia della Terra e i complessi megalitici – I

di Gianni Commenta

Nel 1978 Paul Devereux cominciò a studiare i moniliti che disseminavano la campagna inglese, convinto che le grosse pietre fossero conduttori di una forza inspiegabile. Per farlo diede il via a due campagne: una nella quale venivano impiegati gli ultimi ritrovati della tecnologia scientifica in grado di rilevare qualcune tipo di energia.

L’altra si approcciava allo studio dei fenomieni in modo meno ortodosso, ovvero con la collaborazione di rabdomanti in grado di trovare le energie attraverso i loro poteri paranormali. Secondo Devereux i megaliti erano catalizzatori di energie posti sulle ley terrestri che incalavano i flussi.

Questa duplice iniziativa venne chiamata Progetto Drago a causa dell’antico nome cinese che rappresenta queste correnti terrestri. Il primo cambo base dello studioso fu posto a Rollright Stones, un sito megalitico a circa una trentina di chilometri da Oxford.

Da tempo venivano raccontate strane storie su Rollright. Una volta un uomo era stato ritrovato lì con la gola tagliata e quando Devereux vi arrivò ci trovò un gruppo di occultisti impegnati in un rituale. Il progetto fu portato avanti da volontari non pagati con scarsi mezzi che vennero persino rubati.

Ma i loro sforzi vennero premiati perchè ottennero risultati quasi immediati. Riuscirono fin da subito a registrare le energie che misteriosamente iniziavano poco prima dell’alba per finire alcune ore dopo. Erano ultrasuoni che l’uomo non era in grado percepire autonomamente.

Devereux e i colleghi misurarono la radioattività con un contatore Geiger, fecero test all’interno del cerchio delle pietre e registrarono picchi più alti che altrove. Tutto questo portò al relazionare questo sito con altri in Francia, Stati Uniti e Australia, dove le zone a concentrazione di monoliti sono quelle in cui il suolo è più ricco di uranio.  Questo portò anche allo studio sul magnetismo terrestre. Devereux riuscì a dimostrare che alcune pietre presentavano un intenso campo magnetico, probabilmente quello che veniva percepito dai rabdomanti (foto geoshelter) (continua…)

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