La strega di Hansel e Gretel II parte

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Le indagini continuarono, ma gli scavi erano ad un punto morto, Osseg così iniziò ad analizzare la corrispondenza dei fratelli Grimm, e trovò una lettera in cui Jacob, scriveva al fratello Wilhelm :

“Questa storia dei due fratelli mi pare troppo violenta per trovar posto nella nostra raccolta… Se solo la giovane strega fosse una brutta vecchia con la gobba, su cui magari stesse appollaiato un corvo o un gatto, il tutto potrebbe sortire un effetto altamente istruttivo e denso di significato”


Osseg quindi dedusse che i fratelli Grimm modificarono la reale storia per motivi etici, trasformando la povera donna solitaria in una megera brutta e vecchia con un fiuto finissimo simile ad un animale, ma sbagliarono qualche dettaglio, rivelando l’idioma puro dei contadini di Harz, parlando dei dintorni di Wernigerode.

Osseg così preso ancora di più dalla storia, e dalla verità, si recò nella località descritta nella fabia, e trovò un documento di un processo per stregoneria, in cui una donna, una certa Katharina Shraderin, fu accusata nel 1647di aver confezionato dolci diabolici, in grado di provocare “bestiali concupiscenze” e attirare gli uomini nel bosco coprendo il tetto della sua casetta con dolcumi, per poi ucciderli e mangiarli.

Secondo il verbale la donna resistette alla tortura e non confessò, così venne assolta ma in seguito la povera donna venne strangolata, fatta a pezzi e carbonizzata da Hans Melzler e dalla sorella chiamata Greta, i due assassini ovviamente non vennero mai scoperti e quindi condannati per l’omicidio.

Osseg poté finalmente ricostruire i fatti e la storia vera;

“Hans Melzler era un pasticcere della corte ducale che inizialmente avrebbe corteggiato Katherina per riuscire a carpirle la ricetta segreta della sua focaccia speciale. La giovane, dopo averlo rifiutato più volte, a causa della sua insistenza fu costretta a rifugiarsi nel bosco, nella casa dell’Engelesberg. Qui riuscì a trovare un po’ di pace e a vivere sfornando i suoi dolci che erano molto apprezzati nelle corti di Fulda e Magonza. Dopo qualche tempo, però, Melzler per vendetta avrebbe denunciato Katherina, accusandola di stregoneria. In seguito, quando la ragazza fu rilasciata, il pasticcere decise di risolvere il problema alla radice: insieme a sua sorella Greta andò a rintracciare di persona Katherina e la uccise. A quei tempi la foresta dello Spessart era così fitta e intricata, talmente priva di mappe e indicazioni che persino due persone adulte avrebbero dovuto lasciare delle tracce sul percorso per ritrovare la via del ritorno.”

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