La cantina di Cameron House a San Francisco

di Valentina Cervelli Commenta

Di posti infestati, in giro per il mondo, ve ne sono molti. Oltreoceano vi è una costruzione molto particolare, ancora utilizzata, che potrebbe davvero essere di forte intrattenimento per le squadre di “acchiappafantasmi” interessate: Cameron House a San Francisco.

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In particolare è la sua cantina a rappresentare oggetto di curiosità. E purtroppo non per una motivazione piacevole. Quella che è conosciuta come Cameron House era inizialmente la sede della missione presbiteriana della città. Essa si prendeva cura di donne cinesi abusate e maltrattate. Per dare modo alle stesse di non tornare nelle mani dei propri aguzzini la costruzione era dotata di cunicoli e passaggi segreti che rappresentavano vie di fuga importanti quando i carnefici si presentavano per tentare di riprendersi le proprie vittime quando scoprivano che erano nascoste al palazzo della missione.

Questi passaggi divennero una maledizione in concomitanza del terremoto del 1906 di San Francisco. L’edificio infatti subì alcuni crolli e prese fuoco. E per molto tempo si racconta si potevano sentire voci, urla e lamenti e sentire passi e bussare alla pareti. Fu per questo motivo che le cantine vennero sigillate e posti dei particolari amuleti alla loro entrata.

 

Da quel momento la casa venne poi sistemata ed utilizzata e dedicata (da qui il suo nome attuale, N.d.R.) ad una donna che vi lavorava che riuscì a salvarne molte altre che rischiavano di morire al suo interno nel corso dell’incendio: Donaldina Cameron. Ai giorni nostri questo edificio di San Francisco è centro di diverse attività di stampo cristiano e sociale. Ma le sue cantine non sono mai state riaperte al pubblico.

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