Il caso, ecco perché non può esistere

di Gianni Commenta

Il dibattito sulla reale esistenza del caso è ancora oggi molto acceso. Il caso non esiste per coloro che credono fermamente nell’esistenza di Dio ma secondo alcuni teorici, pur ammettendo il determinismo ovvero la negazione dell’esistenza di Dio, la casualità non può essere lo stesso accettata.

Ammettendo che tutto quello che succede intorno a noi sia il frutto di una concatenazione di cause, è dunque doveroso escludere che anche una piccola cosa possa essere determinata dal caso che non può nemmeno essere all’origine della serie delle cause che determinano un avvenimento. Insomma per il caso, su questa terra, non ci sarebbe spazio secondo coloro che portano avanti queste teorie. La casualità non trova spazio nemmeno tra coloro che credono fermamente nella presenza di un Dio. Il motivo è facilmente comprensibile: accettando l’idea di casualità, si accetterebbe implicitamente che qualcosa potrebbe non essere determinata da Dio, che invece tutto determina. Se si crede all’esistenza di qualcuno sopra di noi, insomma, non si può ammettere che ci sia qualcosa che possa avvenire fortuitamente al di fuori della sua conoscenza.

Il caso dunque non può esistere mai, qualunque sia l’approccio del singolo individuo alla vita. E quando ci si trova davanti ad eventi che possono essere considerate fortuite coincidenze? Nemmeno in questi casi si può parlare di caso? La risposta, da parte di coloro che sostengono la teoria del caso che non esiste, è ovviamente negativa. In questa situazione non si parla di casualità ma di punti fissi dell’esistenza dell’uomo, passaggi obbligati insomma, che non si possono evitare.

Foto | Thinkstock

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