Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

di Gianni Commenta

Il Popul Vuh, “Libro della Comunità” o “del consiglio”, è il più completo e conosciuto testo sacro del popolo Maya Quiché del Guatemala e inizia con il mito della Creazione. Oltre a raccontare delle origini tratta di miti, leggende, storia antica, migrazioni e contatti avuti con le altre popolazioni della zona, olmechi, toltechi e Maya dello Yucatan.

Nel manoscritto Maya si trovano anche cenni di un grandissimo diluvio avvenuto 12.000 anni fa che spazzo via una parte del continente americano, quella che tutti chiamiamo Atlantide da cui gli stessi Maya discenderebbero.

Nel 1864 uno studioso francese Charles-Etienne Brasseur de Bourgourg in una biblioteca di Madrid trovò un trattato in cui c’era la chiave di lettura del complesso alfabeto utilizzato dai Maya.

Grazie a questa scoperta lo studioso potè tradurre uno dei pochi manoscritti rimasti della scomparsa civiltà pre colombiana. Scoprì la storia di una terra antica che si era inabissata nell’oceano. L’archeologo francese Augustus le Plongeon, primo ad aver riportato alla luce le rovine Maya, utilizzò la chiave alfabetica e altri simboli rinvenuti sulle mura delle città maya e riuscì a comporre il dettagliato racconto del continente.

Dalla ricostruzione parrebbe proprio che parte dei superstiti alla terribile catastrofe, avvenuta in seguito ad un’erruzione vulcanica, si siano rifugiati nello Yucatan, per dar vita al popolo Maya. Dagli studi effettuati dai due il continente di chiamava Mu e le devastazioni avvennero in concomitanza alla lite di due fratelli che volevano sposare la regina Moo. A seguito dell’innondazione la regina scappò e andò in Egitto, dove divenne la regina Iside.

La validità del Popol Vuh è stata a lungo messa in dubbio. Non credevano fosse un vero manoscritto Maya, ma nel 1997 fu scoperto all’interno di un tempio, nello stato del Chiapas, vecchio di 1.500 anni, un fregio che ne testimonia la teoria che sia stato scritto da indiani convertiti al cristianesimo che ne volevano conservare gli insegnamenti.

Per godere delle bellezze della civiltà Maya e della Natura.

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