5 giugno 2012: nuovo ciclo

 Abbiamo parlato tanto della Profezia Maya del 5 giugno 2012, del perché scientificamente l’allineamento Venere- Terra- Sole porterebbe alla fine del mondo, ed ora secondo un’antica profezia Maya il nuovo mondo della coscienza nascerà in occasione proprio di questa data fatidica, in relazione al passaggio di Venere.

Il 5 giugno si avvicina: nuove catastrofi in Italia

 Tempo fa parlammo della profezia Maya del 5 Giugno 2012, dove si presuppone che l’allineamento Terra- Sole-Venere, porterà una serie di forti cataclismi che si concluderà con la fine del mondo, costatammo in effetti che da quando il pianeta Venere ha iniziato questo movimento, molti terremoti si siano verificati, e moltissimo vulcani spenti da tempo siano di nuovo attivi e ad hanno provocato moltissimi danni.

5 giugno 2012: Allineamento Terra-Venere-Sole

 Quante fine del mondo abbiamo passato indenni, senza che nulla accadesse realmente? La prossima fine del mondo si prospetta il 5 giugno 2012, quindi fra un mesetto, a detta del calendario Maya, ogni volta che la Terra, il Sole e Venere si allineano una catastrofe si abbatte sulla terra, spazzando tutti via. Di tutte le fine del mondo che abbiamo sentito in questi secoli, forse questa è la più vera.

Profezia Maya spostata al 5 giugno 2012

Quante volte vi abbiamo parlato delle profezie Maya del 21-12-2012? Tantissime volte, ma secondo un archeologo e un astrofisico c’è qualcosa che non va. Dopo la scoperta sulle pitture parietali nella ‘sala degli affreschi’ a Mayapan i 13 ‘baktun’ del ‘conto lungo’ del calendario dei Maya si compiranno durante il prossimo transito di Venere sul Sole, ovvero il 5 giugno.

Iscrizioni maya a El Mirador: nel 2012 contatto con gli extraterrestri

 

Lo scorso ottobre cinquantadue universtà di tutto il mondo hanno preso parte alle ricerche archeologiche alla Cuenca de El Mirador, uno tra i dieci siti più antichi della civiltà Maya. Qui hanno ritrovato la più alta piramide che questo popolo abbia mai costruito, con un’altezza di 70 metri, probabilmente la più grande del mondo di quei tempi, in quella che rappresenta la più grande città del passato, con un’estensione maggiore del centro della città di Los Angeles.

Mirador, chiamata la città dimenticata, era completamente sotto la giungla. Qui, a causa del clima, la vegetazione cresce ad una velocità incredibile e copre tutto ciò che l’uomo a creato, nascondendolo alla vista, ma grazie agli archeologici nuove rovine sono venute alla luce e con esse le profezie.

Sulle piramidi pare che alcuni esperti abbiano trovato iscrizioni che prevedono, per il giorni indicato come quello della profezia, l’arrivo di una squadriglia di velicoli extraterrestri.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

La cultura Maya non è del tutto scomparsa e le persone che rimangono vivono per la maggior parte tra il Messico e il Guatemala e nello Yucatan. Ciò che cercano faticosamente di fare è mantenere le loro tradizioni religiose e culturali. Vestono copiando gli antichi vestiti, parlano lingue ormai quasi estinte e non apprezzano l’ammodernamento che sta avvenendo nelle loro città.

In queste comunità l’importanza maggiore la rivestono i vecchi saggi che tramandano culture e tradizioni, cantando vecchie preghiere e offrendo sacrifici nell’acqua, ovviamente non umani. Nonostante le incursioni di civiltà esterne conservano ancora l’aspetto dei loro avi, difatti sono alti circa un 1,50 mt, con la stessa corportura e colore degli occhi.

Si stanno sempre più isolando dal resto del mondo rimanendo indietro. La percentuale di scolarizzazione è molto basse e il tasso di analfabetismo elevato.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Per i Maya il sangue e l’acqua erano il mezzo per giungere al divino e posti come basi della vita, servivano quindi da collegamento tra il mondo umano e le divinità.

Questo popolo precolombiano aveva la convinzione dell’esistenza di un Essere Supremo, creatore del cielo e della Terra, chiamato Hunah Ku. Insieme a lui altre divinità tra cui Itzamnà, il Dio del Sole e la sua compagna Ixchel, con il loro figlio Bacab, KuKulcan, il famoso serpente piumato, rappresentato in tante iscrizioni come protettore dei sacerdoti.

Il nome con cui è particolarmente noto è Quetzalcoatl, che significa appunto serpente piumato, qui nelle vesti umane. I Maya non erano l’unico popolo a crederci difatti ha sempre rappresentato una delle più importanti divinità per le culture meso-americane.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Tra le civiltà precolombiane quella Maya era certamente la più evoluta e, a ben guardare, vi possiamo trovare forti collegamenti con la nostra. Per esempio anche loro praticavano il gioco del calcio, anche se in modo molto differente.

Il campo da calcio più antico risale a 25 secoli fa ed è stato trovato nei pressi della città di Merida, nello Yucatan, durante gli scavi per la costruzione di abitazioni.

Per i Maya il calcio non era solamente un gioco, ma rappresentava il rito della creazione della Luna e del Sole, dopo la partita tra gli dei Ixbalanqué e Hunahpu con il Sottomondo.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

 Gli studiosi ritengono che nei grandi centri civico-cerimoniali circolasse un gran numero di manoscritti e questa ipotesi è avvallata dalle asserzioni del vescovo Diego de Landa.

Purtroppo ai giorni nostri restano solamente quattro testi noti come i Codici di Dresda, Codice di parigi, Codice di Madrid e Codice di Grolier, solo frammentario.

Il più antico dei quattro codici è quello di Dresda, risalente approssimativamente al XIII secolo d.C. e somiglia molto ad un trattato di divinazione e astronomia.

Civiltà Maya, tra storia, cultura, profezie e scienza

Il Popul Vuh, “Libro della Comunità” o “del consiglio”, è il più completo e conosciuto testo sacro del popolo Maya Quiché del Guatemala e inizia con il mito della Creazione. Oltre a raccontare delle origini tratta di miti, leggende, storia antica, migrazioni e contatti avuti con le altre popolazioni della zona, olmechi, toltechi e Maya dello Yucatan.

Nel manoscritto Maya si trovano anche cenni di un grandissimo diluvio avvenuto 12.000 anni fa che spazzo via una parte del continente americano, quella che tutti chiamiamo Atlantide da cui gli stessi Maya discenderebbero.

Nel 1864 uno studioso francese Charles-Etienne Brasseur de Bourgourg in una biblioteca di Madrid trovò un trattato in cui c’era la chiave di lettura del complesso alfabeto utilizzato dai Maya.