Creature mostruose nelle profondità degli abissi

di Gianni Commenta

Le profondità degli abissi, che siano di fiumi, o di mari e oceani, possono nascondere quelle creature mostruose o infernali di cui da sempre si parla e che però ben pochi hanno avuto modo di vedere. Molte delle creature leggendarie di cui si parla prendono il nome dagli specchi d’acqua in cui vivono, come ad esempio Nessie nel lago di Lock Ness, oppure Ogopogo, Champ e Morag.

Le creature leggerndarie non esistono solo negli abissi, ma anche nelle foreste e sulle cime di alte vette, ricordiamo lo Yeti, ma qui parleremo delle creature acquatiche che trovano nelle profondità  nascondigli naturali profondi e difficili da esplorare.

Anche l’animale più grande nelle profondità oceaniche avrebbe mille luoghi ove nascondersi quindi non è possibile affermare con sicurezza che non ne esiste nessuno. L’esplorazione sottomarina fino ad ora si è limitata solamente alle aree che circondano le masse emerse e che rappresentano solamente il 7% del territorio subacqueo.

la scienza che si occupa degli animali nascosti è la criptozoologia e scoprì un “mostro marino” nel 1938, un celacanto, il Latimeria Chalumane, che doveva essersi estinto 70 milioni di anni fa e invece fu issato a bordo di un peschereccio.

Ed è proprio il calamaro gigante ad aver avuto grande spazio nei racconti del passato, come abbiamo avuto modo di dire in precedenza. Il primo a parlare di un cefalopode gigante fu Omero nell’Odissea, nell’VIII secolo a.C. Si chiamava Scilla.

Poi vi fu Medusa orribile mostro della mitologia greca, anch’esso un cefalopode gigante con chioma di serpenti attorcigliati. Il suo sguardo pietrificava gli uomini. Nel Medioevo apparve la “bestia-isola“, un mostro dalle dimensioni gigantesche su cui sbarcavano i marinai prima di capire che si trattava di un animale. La prima volta che fu nominato in un manoscritto era circa il 1000 d.C.

Nel 1752 un prelato pubblicò l’opera “Storia naturale della Norvegia” descrisse anche il kraken. Il naturalista francese Pierre Denys de Montfort nel 1802 pubblicò la “Histoire naturelle del mollusques“, ma per screditare e denigrare tutto ciò che fino a quel momento era stato raccolto a conferma dell’esistenza dei mostri.

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