Dizionario dell’esoterismo – dalla Dei alla Dem

di Gianni Commenta

Deismo: E una concezione religiosa nata nel XVII secolo e sviluppatasi in Inghilterra. Nega il principio di autorità religiosa e la rivelazione, ed in generale tutti i dogmi positivi: al contrario, esso ammette soltanto quelle verità morali o religiose cui l’uomo può pervenire attraverso il solo esercizio delle sue facoltà razionali, e perciò è stato anche chiamato religione naturale o razionale.

Demiurgo: Termine derivato dal greco, artefice, ordinatore, nella società greca arcaica, da Omero in poi, designava chiunque si fosse guadagnata la vita al di fuori dell’agricoltura. Identificava non solo gli artigiani, ma anche i medici, gli aedi e gli araldi. Nella civiltà greca classica la classe demiurgica, limitata agli artigiani indipendenti o salariati, godette di grande importanza in alcune situazioni particolari, come dell’Atene Periclea, tanta che nelle costituzioni di varie polis esistevano magistrature in genere collegiali di D., che avevano evidentemente il compito di difendere i suoi interessi. Secondo Platone (come nel suo Timeo) il D. è l’artefice del mondo che ha plasmato tutte le cose, sia rivolgendosi al modello eterno delle idee, sia guardando alla materia informe e disordinata. esso si distingue dunque dal concetto tradizionale di Dio, in quanto non è una divinità creatrice, ma svolge una funzione di attività mediatrice tra idee e materia; inoltre ha la realtà di un mito verosimile. Nel neoplatonismo e nelle correnti gnostiche, il D. diviene una divinità subordinata al Dio Supremo, e mediatrice tra quest’ultimo ed il mondo. Per Plotino il D. è l’anima del mondo.

Demone: Essere spirituale intermedio tra la divinità e gli uomini, su cui esercita influenza buona o cattiva. Nelle credenze più antiche il D. è qualunque essere divino che appare d’improvviso all’uomo, o nel sogno o nella solitudine desertica, ed è in tal senso la personificazione fantastica dell’imprevedibile. Le religioni mesopotamiche conoscevano già un grande numero di D., oltre ai sette esseri malefici (utukk o udug), spesso ricordati nei testi magici , e raffigurati come animali; aspetto di D. posseggono anche le divinità femminili Lamastu e Lilith (febbre e lussuria). In Grecia il D. assume un’accezione più intellettuale che fisica, specie nei dialoghi di Platone (v.), dove rappresenta un particolare moto della coscienza , da cui Socrate si diceva guidato come da un ammonimento divino. Tuttavia nella mitologia greca esistono anche D. mostruosi, come la Gorgone e l’Idra di Lerna. Presso gli Etruschi il D. è collegato, nelle sue forme più orride che animalesche (serpente, artigli, becchi d’uccello), con l’aldilà, rivelandone l’inquietante incertezza che esso ispira al moribondo. D. malefici (Yast) sono presenti giù nei più antichi testi iranici (v. Mazdeismo) dove due spiriti gemelli si contrappongono (spenta manyu, D. benefico, ed abra manyu, D. malefico). Da quest’ultimo il manicheismo trae Ahriman, il male, eterno nemico di Ahura mazda, il bene. Ahriman venne poi identificato con il diavolo nel cristianesimo. E’ chiamato oltre a diavolo o Satana (tentatore), detto anche Lucifero (luminoso), Belzebù (Signore delle mosche), Belial (grande male) ecc. Invidiosi degli uomini, esercitano il loro influsso sul mondo cercando di portare gli uomini al peccato, con le loro seduzioni e tentazioni. Il Nuovo Testamento è saturo della presenza di Satana. Il cristianesimo colloca, accanto al regno di dio, un regno del maligno, che tenta di vanificare l’opera di Gesù Cristo. (Iconografia) Particolarmente ricca l’iconografia demoniaca nella sfera d’ispirazione cristiana. Nel XII secolo si tende ad accentuare le caratteristiche orride Spesso i D. furono rappresentati nell’arte paleocristiana e soprattutto medievale, sotto forma di mostri rivoltanti: esseri ibridi, simili a rospi, come nell’Apocalisse di Bamberga, cani rabbiosi nel Trionfo della Morte nel cimitero di Pisa, arpie nei capitelli del duomo di Modena, esseri umani con corpo anguiforme nella chiesa di Ancy-le-Duc, ecc. In epoca tardo gotica, i D. assunsero aspetto simbolico, magico o macabro.

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