Fantasmi, ecco le diverse tipologie

di Valentina Cervelli Commenta

Quando si parla di fantasmi spesso si fa l’errore di fare “di tutta l’erba un fascio“, ovvero di non distinguere adeguatamente in base alle loro caratteristiche le anime di coloro che sono morti e che rimangono sulla terra:  cerchiamo di fare chiarezza in tal senso.

Diverse tipologie di entità per diversi nomi

Di solito tendiamo a riconoscere sotto il nome di fantasma ogni singola espressione di potenziali anime che rimangono sulla terra: si tratta di una categorizzazione non corretta questa, perché come fantasma deve essere riconosciuta in realtà la semplice apparizione di un’anima. Il termine corretto utilizzato era fantasmagoria nel mondo dell’Antica Roma: l’accezione maschile del nome apparve nella seconda metà del Seicento, snaturando un po’ quello che era il significato originale, che riconosceva in questo nome le entità fredde che utilizzavano l’ energia per manifestarsi nel regno dei vivi.

Quando si parla di soprannaturale e di entità provenienti dal mondo dei morti si parla anche di larva, talvolta utilizzato proprio come sinonimo di fantasma. Si tratta di un errore: la larva è infatti un essere disincarnato e privo di corpo, voglioso di energia che succhia dai vivi attraverso le sedute spiritiche o le possessioni. Per via della sua etimologia celtica che ricondurrebbe il termine alla pelle, associare la larva al fantasma e quindi all’apparizione sarebbe legato a una non corretta interpretazione dell’etimologia stessa della parola è più nello specifico della radice darc che significherebbe “apparire“.

Anime che non trovano pace

È importante riuscire a sapere distinguere tra il fantasma, molto più vicino al concetto di lemure che sia grazie alla mitologia romana, dalle altre manifestazioni. Ed è proprio in questo contesto che bisogna distinguere anche lo spirito, che spesso viene utilizzato come sinonimo di anima e di fantasma, ma che ha una connotazione differente a seconda del punto di vista religioso con il quale lo si osserva. Spirito, infatti deriva da spiritus o respiro, soffio non per forza legato al concetto di soffio di Dio Sebbene questa sia la connotazione che ne deriva dal cattolicesimo. Come si è arrivati quindi a parlare di spirito come sinonimo di fantasma? semplice: attraverso la filosofia di Allan Kardec ed il suo spiritismo moderno, frutto di una importante religiosità.

Il pensatore a quasi sicuramente preso ispirazione dalla Bibbia, riconoscendo nei fantasmi gli spiriti disincarnati delle persone defunte e creando una relazione di sinonimia tra i due termini. Infine, ma non per importanza, bisogna considerare anche la parola spettro, sempre utilizzata come sinonimo di fantasma: in questo caso si tratta di un termine coniato partendo dai termini latini che indicavano il vedere e il rispecchiare. In questo caso ad avere peso è stata anche la tradizione dell’antica Roma che sosteneva che le anime dei defunti potessero riflettersi dall’aldilà proprio all’interno degli specchi.

 

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