Funerale Wicca – terza parte

di Gianni Commenta

Funerale Wicca terza parte – la narrazione

Era tale la sua bellezza che persino la Morte si inginocchiò a Lei, le pose la corona e la spada ai piedi e glieli baciò dicendo “siano benedetti i tuoi piedi che ti hanno condotta in queste Vie. Rimani con me, ma permettimi di toccare con le mie gelide mani il tuo cuore”. La Dea rispose “io non ti amo. Perché tu fai dissolvere e morire tutte le cose che amo e dalle quali traggo piacere?”. “Signora”, replicò la Morte, “sono l’età e il fato per le quali io non posso fare nulla. Il Tempo causa a tutte le cose di svanire, ma quando gli uomini muoiono, alla fine del loro tempo, io dono loro riposo e pace e rinnovata forza, così che possano ritornare. Ma Tu, Tu sei adorabile. Non tornare indietro, rimani con me”. Ma la Dea rispose “io non ti amo.” La Morte poi disse “se tu non accetti le mie mani e il mio cuore devi inginocchiarti alla frusta della Morte”. “questo è il Destino, lo farò” disse Lei e si inginocchiò. La Morte la frustò teneramente e la Dea urlò “Conosco le pene dell’amore.” La Morte la sollevò e disse “Sii benedetta.” Le diede i cinque baci incrociati dicendo “tu sola imparerai la Gioia e la Conoscenza”. La Morte la iniziò a tutti i misteri e le donò la collana che è il cerchio della rinascita. E Lei insegnò a lui i misteri della sacra coppa che è il calderone della rinascita. Si amarono e furono uno.

Ci sono tre grandi misteri nella vita dell’uomo e la magia li controlla tutti. Per adempiere all’amore si deve tornare ancora nello stesso tempo e nello stesso luogo dell’unico amore; e ci si incontrerà, ci si riconoscerà, si ricorderà e si amerà di nuovo. Ma per rinascere bisogna morire ed essere preparati per il nuovo corpo. E per morire bisogna essere rinati; e senza amore non si può nascere. La nostra Dea è sempre incline all’amore e alla felicità; lei si prende cura e coccola i suoi figli nascosti nella vita, e nella morte insegna loro le vie della comunione, e sempre in questo mondo insegna i misteri del Cerchio Magico, posto tra il mondo degli uomini e quello degli Dèi”.

La narrazione si conclude.

La Sacerdotessa dice: “ora, come la Dea ci ha insegnato, celebriamo la festa del vino e dei dolci; e questo ci ricorderà la nostra sorella ……, con la quale l’abbiamo fatto in precedenza. Con questa comunione noi poniamo amorevolmente la nostra sorella nelle mani della Dea.”

Viene fatta la benedizione del vino e dei dolci e il banchetto. Poi il Cerchio viene aperto nel modo normale. Appena possibile, dopo il rituale, i pezzi dell’urna devono essere lasciati scorrere in un fiume o in un corso d’acqua con queste parole “Ritorna agli elementi dai quali sei venuto”

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