Il minatore malato

di Redazione Commenta

Questa è la storia che raccontò un medico il dottor G. Zenker in Lipsia al giornale“Zeitschrift fur Parapsychologie”(Gazzetta di Parapsicologia), riguardante un fatto accadutogli con un suo conoscente nonché paziente.

Nei primi anni della sua professione di medico il dottor G. Zenker aveva uno studio a Lichtenstein, in una piccola e graziosa cittadina, situata ai piedi dell’ Erzgebirge (Monti Metalifferi).

In questa cittadina c’erano molte miniere e il dottore si occupava di curare i minatori e preoccuparsi della loro salute fisica, ovviamente questo lo portava a visitare minatori anche al di fuori della città dove aveva il suo studio, in piccoli paesini nei dintorni.

Un giorno fu chiamato da Rodlitz, piccolo paese vicino, per visitare un certo Schubert, quest’uomo portava una strana divisa nazionale, diversa dalla divisa che portavano tutti gli altri minatori, questo particolare al dottore rimase impresso, anche se non ci badò più di tanto, il suo lavoro era visitare il paziente e non guardare come era vestito. Gli riscontrò una pleurite purulenta, anni prima il signor Schubert era stato colpito da un proiettile che ora si trovava al centro delle due costole vicino la spina dorsale, ovviamente il dottore gli consigliò di sottoporsi ad un intervento chirurgico, ma il paziente non acconsentì, inoltre qualche settimana dopo si senti meglio e andò a lavorare dicendo che doveva mantenere la sua famiglia.

Ovviamente il il dottor G. Zenker fece di tutto per convincere il signor Schubert, ogni volta che lo andava a vistare insisteva per farlo operare, perché solo cosi si sarebbe salvato, nell’ultima visita che gli fece demoralizzato dal fatto che il suo paziente non lo ascoltasse, avendo, inoltre, una certa confidenza con egli e sperando che con queste parole lo avrebbe finalmente convinto gli disse

“Se vi rifiutate di seguire il mio consiglio, fra qualche mese sarete spacciato, ma all’ultima ora penserete a me e a quello che vi ho detto”

l’uomo però non si fece intimidire e continuò ad andare a lavorare senza curarsi per la propria salute.

Passarono tre mesi, in cui il medico fu via per parecchio tempo e quindi si dimenticò quasi del tutto del caso.
Il 14 ottobre 1891 verso le quattro però mentre si recava nel suo studio vide sbucare dal viottolo laterale, sulla strada principale al momento deserta, il signor Schubert con il vestito di sempre che lo salutò con aria triste, il medico rimase sbigottito nel vedere, che un paziente che lui aveva dato per spacciato si fosse ripreso cosi tanto bene.

Tre giorni più tardi pensò, quindi di andare a fargli visita, si recò a casa sua e vide il proprietario dell’abitazione seduto su una panchina vicino la porta di casa, salutandolo gli disse che era lieto della guarigione del signor Schubert e gli raccontò inoltre che lo aveva incontrato per le vie di Lichtenstein e che lo aveva salutato, il proprietario sbigottito gli rispose che sicuramente si era sbagliato perché la domenica del 13 ottobre il signor Schubert era entrato in coma e questa mattina era morto. Il medico rimase pietrificato, pensando alle ultime parole che rivolse al suo paziente, il signor Schumert prima della morte gli era andato fare visita non come persona fisica ma, ormai, come spirito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>