Malleus Maleficarum – Questione IX parte seconda

di Gianni Commenta

Malleus Maleficarum

S. Agostino (de Ciuitate Dei, XVIII) dice: Non è da credere che, attraverso l’arte o la potenza di diavoli, l’uomo ed il corpo può essere trasformato in immagine di una bestia, perciò è altrettanto impossibile che debba essere rimosso, che è essenziale per la verità del corpo umano. Non si deve pensare che questa sostanza della materia visibile è soggetto alla volontà di quanti angeli caduti perché soggetto a Dio solo.

Risposta. Non vi è alcun dubbio che alcuni streghe possono fare cose meravigliose per quanto riguarda gli organi maschili, per questo d’accordo con ciò che è stato visto e sentito da molti, e con il conto generale di ciò che è stato conosciuto in merito a tale membro attraverso il senso della vista e del tatto. Di come questa cosa è possibile, è da dire che si può fare in due modi, sia effettivamente e di fatto, come hanno detto prima gli argomenti, attraverso alcuni prestigio o glamour, ma quando è stata eseguita da streghe, è solo una questione di fascino, anche se non è illusione, a giudizio del sofferente.

Per la sua immaginazione e la realtà può davvero credere che qualcosa non è presente, dal momento che nessuno dei suoi sensi esteriori, come la vista o il tatto, si può percepire che essa è presente.

Da questo si può dire che vi è una vera e propria astrazione del membro, anche se non in fatto, e prima di due metodi con cui si può fare, non c’è quindi da stupirsi che il diavolo può ingannare i sensi esterni umani, in quanto, come è stato trattato di cui sopra, può illudere i sensi interiori, portando alla percezione reale delle idee che vengono memorizzati nella fantasia.

Egli inganna gli uomini nelle loro funzioni naturali, provocando ciò che è visibile ad essere invisibile a loro, e ciò che è tangibile di essere intangibile, e l’ acustico udibile, e così con gli altri sensi, ma queste cose non sono vere, in realtà, dal momento che essi sono dovuti a qualche difetto introdotto nel senso, come ad esempio gli occhi o le orecchie, o il contatto, a causa di difetti che hanno ingannato l’uomo.

Siamo in grado di illustrare questo da alcuni fenomeni naturali. Il vino dolce appare amaro sulla lingua della febbrile, il suo gusto non è stato ingannato dalla realtà, ma attraverso la sua malattia, così anche nel caso in esame, l’inganno non è dovuto al fatto, ma è l’illusione di un senso per quanto riguarda ad esso.

Ancora una volta, come è stato detto sopra, relativo generatore poteri, il diavolo può ostacolare l’azione mediante l’imposizione di un altro organo dello stesso colore e aspetto, in modo tale che nel colore della carne è interposto tra la vista e tatto, e tra il vero corpo del malato, in modo che a lui sembra che egli possa vedere e sentire nulla, ma un buon corpo, con la sua superficie non interrotta da organo genitale.

Vedere le parole di S. Tommaso (2 dist. 8. Artica. 5), relativa glamours e illusioni, e anche nel secondo del secondo, 91, e nelle sue questioni riguardanti il peccato; dove spesso cita quella di S. Agostino in Prenota LXXXIII: Questo male del diavolo si insinua in tutti i sensuali approcci; egli si dona alle figure, che si adatta a colori, suoni dimora in lui, egli si nasconde nel odori, che infonde in se stesso sapori.

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