Meditazione con la runa Raido II parte

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Galoppando, il tempo passa, ed ora il cielo comincia a scurire, l’aria si fa più fredda, e voi sentite pian piano la stanchezza di tutto questo cavalcare, ma il cavallo sembra non essere stanco e continua la sua corsa incurante. Da lontano si sente un ululato di un lupo, ed intorno a voi ci sono solo montagne, altri lupi rispondono all’ululato. Cercate di scorgere delle forme grigie che scivolano fuori le rocce dietro di voi, sono i lupi, che vi seguono ai lati della strada, in attesa che il vostro cavallo perda il passo. Ma il lupi si trasformano e diventano delle ombre nere che sussurrano e restano in attesa, cercate di sentire le loro voci, di capire cosa dicono; chiamano il vostro nome. Quelle voci, rifletteteci, vi sono famigliari, sono le voci dei vostri genitori, dei vostri amici del passato, che vi invitano a cambiare direzione.


Voi continuate nella vostra direzione, il cavallo segue un percorso vagamente luccicante, mentre proseguite degli mani fatte di artigli si allungano verso di voi, dai lati della strada, voglio trascinarvi giù, occhi di volpe scintillanti come fuoco vi guardano, denti di squalo vi spaventano, migliaia di abitanti senza nome urlano il vostro nome e vi invitano ad andare con loro. Non abbiate paura proseguite, sussurrando “Raido, Raido, Raido” e vedrete che la strada che state percorrendo si illumina facendovi strada fra le brutte ombre oscure. Il vostro cavallo si innalza nell’aria, staccandosi da quella strada che è ormai diventata piena di ostacoli. Il cielo è nero come la pece, ma illuminato dalle stelle, sotto di voi, le ombre allungano le mani verso di voi, senza fortuna.

Finalmente vedete una luce, forse il sole che sta sorgendo, il cavallo si avvicina a quella luce quasi aiutandovi a farvi capire cos’è; è un tetto d’oro, una sala d’argento sostenuta da pilastri luminosi di oro dai cui irradia una luce e una calore estivo. Le finestre grandi sono spalancate, ed all’interno c’è uno strano uomo fatto di oro con capelli e barba, seduto su un trono sopraelevato, sotto di lui c’è dell’acqua limpida. L’uomo in una mano ha un ramo di quercia, e con esso vi fa cenno di entrare e di avvicinarvi a lui. Egli non parla, ha un viso gentile, e vi dona, come per magia, dell’acqua fresca da bere. Bevetela, e vi sentirete subito meglio. Quest’uomo è il dio della giustizia, vi sorride e vi traccia la runa Raido sul cuore con il bastone di quercia, poi vi indica un secondo percorso che dovrete seguire e che vi porta dritto sulla terra, attraverso un raggio di sole. Inchinatevi e ringraziate, e rimontate sul vostro cavallo, egli vi porterà di nuovo sulla terra. Ora rilassatevi, chiudete gli occhi, mentre vi fate cullare dal rumore degli zoccoli, che pian piano si affievolisce, e diventa prima un battito di tamburi e poi semplicemente il battito del vostro cuore. Sei tornato nel tuo corpo, sentitevi i piedi ben piantati a terra, e il simbolo di Raido che pulsa sul vostro cuore.

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