Pasqua, sappiamo davvero tutto?

di Valentina Cervelli Commenta

Sappiamo davvero tutto della Pasqua? In questa festa cristiana è tra le più diffuse a livello globale, sia dal punto di vista religioso che commerciale. Oltre alle tradizioni che cambiano di paese in paese, quali sono i punti comuni tra tutti coloro che la festeggiano?

Tradizione antica anche nella scelta dei cibi tradizionali

La prima cosa da ricordare è che il giorno di Pasqua è considerato il culmine del triduo Pasquale ed è il punto più alto di tutto l’anno liturgico. Essa dà inizio a quel periodo che ingloba in sé la festa dell’Ascensione e la Pentecoste, completando il significato salvifico della morte del Cristo. La parola Pasqua viene dal greco pascha che deriva dall’aramaico pasah e che significa letteralmente “passare oltre o passaggio“. Non è un caso infatti che la Pasqua ebraica ricordi il passaggio attraverso il Mar Rosso della fuga dalla schiavitù egiziana. E che quella cristiana celebri il passaggio dalla morte alla vita del Salvatore.

Anche il cibo che viene consumato per Pasqua è legato alla tradizione e al suo significato antico. Prendiamo ad esempio l’agnello: esso è parte sia della Pasqua ebraica che di quella cristiana. Ed è un riferimento a quando Dio annuncio al popolo di Israele il suo colpire i primogeniti tra le persone e il bestiame. Agli ebrei venne richiesto di segnare le proprie porte con del sangue d’agnello come segno di riconoscimento. Nella Pasqua cristiana l’agnello che viene consumato è una metafora del sacrificio di Cristo.

Perché la data di Pasqua cambia sempre?

Se vi siete mai chiesti perché la data di Pasqua cambi sempre la ragione e da trovare in ciò che è stato deciso con il Concilio di Nicea del 325 d.C., quando per dare a tutti i cristiani una data da celebrare con il rito occidentale si scelse la domenica seguente al plenilunio di primavera. Fattore questo che porta questa festività a essere celebrata tra il 22 Marzo e il 25 Aprile. Non è la sola celebrazione mobile: anche Ascensione e Pentecoste cambiano in base alla sua data.

Questa celebrazione, nonostante la deriva commerciale che ha preso in tempi moderni, ha sempre avuto un particolare significato per la cristianità. Non è un caso che la settimana Santa, quella che precede la Pasqua, venga celebrata con diversi riti che coinvolgono tutti i fedeli.

E se ci si pensa bene si parla di rituali e celebrazioni tutte legate all’atto del passaggio. Piccola curiosità: le uova sono ancora vietate in alcune chiese cristiane orientali durante la Quaresima tanto quanto la carne. Ma con il tempo questo divieto si è andato generalmente affievolendo, soprattutto perché era impossibile richiedere alle galline di non depositare le uova. Ragione per la quale i primi cristiani sembra abbiano dato vita alla tradizione di bollirle per poi di conseguenza dipingerle con simboli e colori sacri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>