La pietra filosofale è semplicemente una mera invenzione o in qualche modo si tratta di un elemento in grado di cambiare la storia?
Cosa è la pietra filosofale
Attualmente, la maggior parte delle persone che pensano alla pietra filosofale ovviamente pensano al primo film della saga di Harry Potter. È stato infatti questo maghetto dipinto dalla penna di J.K. Rowling a rinverdire la curiosità in merito a un periodo molto particolare della nostra storia. Quello degli alchimisti.
Per quanto da molti è considerato qualcosa di poco realistico, l’alchimia fu un’attività che nel Sedicesimo e Diciassettesimo secolo attirò l’attenzione di moltissimi scienziati. Un nome tra tutti? Isaac Newton. Anche non prendendo in considerazione la pietra filosofale nello specifico, l’alchimia ebbe la capacità di stimolare il pensiero degli scienziati del tempo. Incuriositi da questo approccio particolare.
In fin dei conti sono stati proprio gli studi sulla pietra filosofale a stimolare la nascita della chimica moderna. Questa pietra non era una pietra in realtà, ma una sostanza che si diceva fosse in grado di trasformare il semplice metallo in oro. Il Diciassettesimo secolo è stato contemporaneamente l’inizio della rivoluzione scientifica e il periodo nel quale l’alchimia è stata più florida.
Questo perché era particolarmente di moda, in qualsiasi fascia della società, complice l’abrogazione nel 1689 di quella legge in vigore dal Quindicesimo secolo che vietava la moltiplicazione di oro e d’argento. Gli studi alchemici erano praticamente affrontati da chiunque, alla ricerca nella grande scoperta o della possibilità di arricchirsi.
Una delle figure più importanti in tal senso, che ritroviamo anche in Harry Potter, è Nicolas Flamel scrivano francese del Quattordicesimo secolo. Questi sostenne di essere stato in grado proprio di creare la pietra filosofale e quindi essere stato in grado di trasformare il metallo in oro.
Un misto tra scienza ed esoterismo
Per quanto l’alchimia venga considerata un antesignana della chimica moderna, va sottolineato che i manuali di questa materia erano tutt’altro che chiari nello spiegare come si raggiungessero determinati processi. Le allegorie erano molte e non è sbagliato considerare parte di questi testi almeno lievemente esoterici.
Perché certo è che moltissimi scienziati tentarono questa via alternativa e magica di scoperta. Non sempre con scopi leciti. Quindi tentando di rispondere alla domanda che ci siamo posti prima: la pietra filosofale è fuffa o c’è qualcosa di vero?
Una risposta univoca è impossibile da dare: se ci fosse la certezza del suo funzionamento probabilmente anche il mondo sarebbe organizzato diversamente a livello finanziario. È pur vero che la leggenda di Nicolas Flamel non perde lustro ancora adesso dopo più di 700 anni. Cosa ne pensate?