Il potere della parola: l’alfabeto

di Redazione Commenta

Da sempre le lettere dell’alfabeto sono state viste come simboli “magici”, grazie ad esse, l’uomo ha potuto comunicare ed esprimersi, tramandare il sapere di generazione in generazione, cambiare il volere del fato attraverso formule magiche. Ogni popolo, da quello più antico a quello più recente, ha idealizzato un alfabeto, un modo per poter esprimersi e lasciare un’impronta del loro passaggio sulla Terra. I primi popoli utilizzavano simboli, si pensi ai geroglifici, alla scrittura sumera, alle famose rune, che altro non erano, in principio, che l’alfabeto germanico; in seguito i simboli sono diventate lettere, lettere che tutti i popoli potevano capire e leggere.

Questo grande strumento di comunicazione, però, non serviva solo agli uomini comuni, ma molte scritture sono state usate per comunicare con il divino.
C’è un importante distinzione, che il mondo esoterico fa, e che distingue la scrittura sacra da quella liturgica. Le lingue sacre sono considerate tali perché usate come strumento di una rivelazione, codificate in appositi Libri, le quali sono ad esempio il sanscrito, l’ebraico e l’arabo. Per lingue liturgiche, invece si intende quelle utilizzate come veicolo di preghiera, e sono ad esempio il latino e l’antico siriano.

Nei secoli gli studiosi hanno fatto numerosi studi per capire e decifrare gli alfabeti, dall’ebraismo è nato la cabbala, dal buddismo tibetano è nato il tantrismo e dall’islamismo, il sufismo, nella tradizione occidentale si è dato particolare valore all’alfabeto templare e a quello massonico; quello massonico inoltre è stato suddiviso in 4 diversi alfabeti:
angelico
celeste
teurgico
necromantico.

Nei prossimi post torneremo a parlare dell’alfabeto, in particolare delle lettere del nostro alfabeto, e del valore simbolico ed esoterico che essi nascondono.

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