Regina delle fate, chi è nelle diverse tradizioni

Chi è la Regina delle fate? Questa figura mitologica cambia “volto” a seconda della mitologia o tradizione di provenienza. Scopriamo insieme le più note e importanti.

La regina delle fate nelle diverse tradizioni

Dobbiamo sottolineare che in quasi tutte le culture del mondo esistono figure fatate, spiriti della natura o esseri magici che abitano i boschi, le acque e l’aria. Tra tutte, però, una spicca per fama e potere: la Regina delle Fate. Nonostante assuma nomi e caratteristiche diverse a seconda delle tradizioni, questa figura rappresenta l’archetipo della fata suprema, sovrana di un regno incantato sospeso tra il mondo umano e quello sovrannaturale.

Nelle leggende celtiche, la Regina delle fate è spesso identificata con Titania, resa celebre dalla letteratura inglese e in particolare da Shakespeare nel Sogno di una notte di mezza estate. Titania è bellissima, severa e potente, capace di governare tutte le creature fatate e di influenzare gli eventi del mondo umano.

È la personificazione della natura selvaggia e misteriosa, al tempo stesso buona ma imprevedibile. Nei racconti popolari irlandesi e scozzesi il suo regno è nascosto in colline verdi o in mondi sotterranei chiamati “Sídhe”, dove il tempo scorre diversamente e gli uomini possono smarrirsi per sempre.

In altre tradizioni europee, la Regina delle fate assume tratti diversi ma mantiene il suo ruolo di mediatrice tra l’umano e il magico. In Italia, nonostante la sua origine celtica, la fata Morgana è quella figura che unisce la sapienza e l’inganno, capace di creare illusioni e miraggi. Sebbene spesso sia vista come un personaggio ambiguo, Morgana incarna la stessa potenza sovrannaturale e la conoscenza segreta tipiche della regina fatata.

Giappone e altre tradizioni

In Giappone la leggenda ci presenta come Regina delle fate la dea Amaterasu, signora del sole. La ragione? La sua autorità luminosa e il legame con la vita e la natura. In molte culture africane e amerindie, spiriti femminili delle acque o delle foreste proteggono il mondo naturale con grazia e potere, mostrando come l’idea di una regina magica e custode dell’armonia sia universale.

Possiamo sostenere senza sbagliare che Regina delle fate rappresenta l’essenza del femminile sacro. Visto che è colei che crea, guida, punisce o premia, simbolo di un equilibrio tra bellezza e forza, dolcezza e mistero. È la personificazione del legame profondo tra l’essere umano e la natura.

Per questa ragione è in grado di mantenere e conservare la sua aura magica e di mistero al netto dell’impossibilità di dimostrarne l’esistenza. Anche se non si crede alle fate e non si pensa che nei boschi vi possano essere delle creature di tale tipologia.

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