Bobby Dunbar, il bambino scomparso nel lago (terza parte)

di Gianni Commenta

Dopo la fine del processo, il piccolo Bobby Dunbar rimane con quelli che il Tribunale riconobbe come suoi genitori ufficiali. Il piccolo cresce e si fa grande, prende la sua strada e mette su famiglia, con quattro figli. Morì nell’anno 1966 ma il mistero relativo alla sua vita continuò per molti anni. Scopriamo insieme quello che accadde successivamente.

Nel 2004, dopo novant’anni esatti dalla storia del rapimento del piccolo Bobby, una delle sue nipoti – Margareth – decide di riaprire il caso e si mise ad indagare sulla famiglia. In particolare la donna chiese al padre di sottoporsi al test del dna per poter ufficialmente confermare il legame di sangue con il nonno ormai deceduto. Ma gli esami del dna regalano un risultato a sopresa.

BOBBY DUNBAR, IL MISTERO DEL BAMBINO SCOMPARSO NEL LAGO (PRIMA PARTE)

Bobby Dunbar, o almeno colui che fu cresciuto con quel nome, non era consanguineo. Quel bambino che fu reso alla famiglia Dunbar un anno dopo la presunta sparizione, insomma, non era il vero Bobby. E da quel momento la teoria più diffusa fu quella secondo cui il vero Bobby cadde nel lago Swayze, dove era in vacanza con i genitori, e fu mangiato dagli alligatori che quel lago lo popolavano.

BOBBY DUNBAR, IL BAMBINO SCOMPARSO NEL LAGO (SECONDA PARTE)

Indirettamente Margareth assolse anche Julia e William Walters che, anche dopo l’arresto, si dichiarò sempre innocente. Il bambino che stava ospitando a casa era davvero il figlio di Julia e non il piccolo Bobby, come peraltro aveva sempre dichiarato.

Photo | Thinstock

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