La coracomanzia

di Redazione Commenta

Il mondo della divinazione è così vasto, che praticarle o solamente conoscerle tutte sarebbe impossibile, tempo fa, ne conoscemmo nei dettagli qualcuna, oggi vedremo una abbastanza particolare, non di certo semplice da fare, almeno non qui in Italia; la coracomanzia, una divinazione che avviene per mezzo dei corvi.

Fin dai tempi antichi i corvi erano considerati l’animale mantico per eccellenza; gli Etrusti ed i Romani ne osservavano il volo, in Grecia il corvo era l’animale sacro di Apollo, due corvi erano i messaggeri del dio Odino, nella cultura celtica questo animale è sacro alla Dea Morrigan. Come animale magico e misterioso il corvo appare spesso nella letteratura romantica ed ha ispirato numerosi scrittori, come per esempio Edgar Allan Poe e Leconte Da Lisle. De Plancy racconta che in Belgio, nel Medioevo, il corvo veniva usato per un’ordalia, si posavano su un tavolo, in riva al lago di Ixelles, due focacce e poi venivano liberati due corvi, se essi si limitavano a sbriciolare una focaccia, senza, però, mangiarla, la parte in causa che l’aveva donata era considerata vincente.

Oggi il corvo viene considerato portatore di brutti presagi, forse a causa del colore nero delle sue piume, o forse di ciò che esso si ciba, in Islanda, infatti, esiste la credenza secondo cui quando un corvo va ad appollaiarsi sul tetto di una casa, annuncia la morte di un membro della famiglia, ma è anche vero che in Bretagna, ogni casa è protetta da due corvi, uno di essi presiede alla vita, l’altro alla morte. Al giorno d’oggi la cornacchia è considerata, in molte regioni, la protettrice del matrimonio, perché, secondo una credenza comune, quando in una coppia muore un coniuge, l’altro osserva una sorta di vedovanza e questo lo accomuna al comportamento della cornacchia.

Tutto questo ci fa capire come i corvi possano essere magici, e possano essere osservati in volo, o quando si cibano, o quando semplicemente sono appollaiati, ogni loro minimo gesto può stare a significare qualcosa di profondo, qualcosa che solo alcuni possono decifrare.

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